Rivolta contro parroco, affitta case a 20 nuovi membri africani

Vox
Condividi!

Sull’ipotesi di accogliere 20 migranti, ospitandoli in una struttura parrocchiale, a Cereglio, frazione di Vergato, nell’Appennino bolognese, interviene, con un’interrogazione presentata in Regione, Galeazzo Bignami (Fi), preoccupato dell’impatto sociale su una comunità di appena 264 residenti, che, peraltro, non sarebbero nemmeno stati coinvolti nella decisione.

Secondo il capogruppo di Fi, quello di Cereglio si configura come un centro di accoglienza straordinaria (Cas), misura in contrasto con quanto previsto per i Comuni, come Vergato, che aderiscono al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Nell’accordo tra Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e ministero dell’Interno – ricorda il consigliere – è prevista una clausola di salvaguardia per i Comuni che appartengono alla rete Sprar, o in procinto di aderirvi, in base alle quale tali comuni vengono esentati dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza purché il numero di posti disponibili sia in linea con la percentuale di riparto.

VERIFICA LA NOTIZIA
Vox

Da qui l’iniziativa di Bignami, che chiede alla Giunta regionale “se la decisione di ospitare 20 migranti a Cereglio sia definitiva, se sia stata condivisa con la comunità locale e se la struttura parrocchiale in cui saranno ospitati possa configurarsi come un centro di accoglienza straordinaria (Cas)”. L’idea che firmare a favore dello Sprar renda immuni da ulteriori invasori è da ingenui.

DOVE CONTATTARE IL DON PER DIMOSTRARE VICINANZA ALLA SUA SCELTA DI ACCOGLIENZA: https://www.chiesadibologna.it/gheduzzi-giuseppe.html

Stanno diffondendo ovunque i coloni africani. In questo è molto impegnata la gerarchia ecclesiastica. I cittadini hanno dato il via ad una raccolta firme, difficile sia sufficiente ad evitare che il parroco, molto impegnato nel business dell’accoglienza, rinuncia a 20 nuovi giovani membri.

A stipulare l’accordo Don Giuseppe Gheduzzi, parroco di Vado, e una Cooperativa della Val d’Aosta. L’accordo prevede la locazione di un edificio di proprietà della stessa parrocchia di Vado, costituito da due appartamenti, sito in Via Monzone: una ventina di migranti al costo di euro 80 mensili a testa. Un bell’incasso per Don Giuseppe. E poi ci sono, ovviamente, i 20 giovani nuovi membri.