”La maggior parte dei migranti ha una percezione in gran parte falsata dell’Europa, perche’ i trafficanti promettono loro che qui troveranno lavoro, potranno farsi una casa e via dicendo, al solo scopo di depredarli dei loro risparmi. Per recarsi dal loro Paese a Sebha, e poi da qui a Tripoli, si pagano cifre importanti in dollari americani. Poi per imbarcarsi sui barconi alla volta dell’Europa, i trafficanti chiedono minimo mille dollari a persona”. E’ quanto racconta all’agenzia vaticana Fides mons. George Bugeja, coadiutore del vicario apostolico di Tripoli, che e’ in questi giorni a Roma per il seminario di studio per i vescovi di recente nomina nei territori di missione promosso dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Per raccogliere il denaro necessario al lungo viaggio da un Paese sub-sahariano all’Europa, in genere i migranti procedono per tappe, spiega mons. Bugeja. ”La prima tratta del viaggio fino in Libia, i migranti la pagano con i soldi raccolti nel Paese di partenza. Una volta a Tripoli, se non hanno altro denaro, si ingegnano in lavori per racimolare la somma necessaria per imbarcarsi. Molti di loro finiscono nel giro dell’economia informale o criminale. Le ragazze specialmente finiscono nel giro della prostituzione”.