Due rifugiati afgani ospiti di un centro profughi in Belgio hanno seviziato alcuni gattini randagi sottoponendoli ad atroci torture e mutilandoli.
I dipendenti del centro di Gouvy si sono detti scioccati. I gattini sono stati trovati dai dipendenti del centro in uno “stato atroce.”
Secondo quanto scrive il giornale locale Het Nieuwsblad almeno due gattini non sono sopravvissuti alle torture. Un terzo gattino di appena due mesi è stato trovato con una mascella rotta e gravi lesioni al naso.
Il comune belga ha deciso di sostenere i costi del veterinario in modo che il gattino sopravvissuto venga curato. Ora sta meglio, ma mangia a fatica.
Il vice direttore del centro: “Una donna che portava il cibo ai gattini randagi è stata verbalmente aggredita dai due afgani. Come gli animali vengono trattati varia dalla cultura”. E a noi, la cultura afghana fa schifo.
Il sindaco di Gouvy Claude Lesure ha definito i fatti “scioccanti e deplorevoli”: “E’ importante che noi dimostriamo che non tollereremo questo tipo di attività”, ha aggiunto Lesure. La polizia ha rimosso i colpevoli dal centro. Ma non sono ancora stati espulsi.
Lo abbiamo già scritto, chi agisce in questo modo verso esserini indifesi è pericoloso per la società che lo ospita: perché il passo verso il fare del male ad un essere umano è piccolo. Molto piccolo. Quasi nullo.