Padova: Rom nelle case popolari, il dramma dei condomini

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PADOVA – Eravamo rimasti ad un Bitonci nemico dei del sottobosco di illegalità che per anni ha devastato la città, rappresentato dal sindaco PD Zanonato e dalla famigerata a$$ociazione pro-degrado dal nome demenziale ‘Beati costruttori di pace’. Ora pare che il sindaco leghista si sia un po’ annacquato e per demolire un campo nomadi abusivo abbia dato, ad alcuni degli ospiti, case comunali. Rovinando la vita a chi, in quei condomini, abita.

Ad esempio, a Torre, in via Luxardo, un appartamento Ater è stato consegnato ad una famiglia di zingari in arrivo dal campo demolito di via Bassette.

Il camion dei “Beati i costruttori di pace” ha scaricato le cianfrusaglie degli zingari – compresi oggetti probabilmente frutto di refurtiva – davanti alla palazzina, poi tutti i volontari pro-degrado hanno cominciato a portarle su. Perché gli zingari non possono fare sforzi. Anzi, non possono proprio lavorare.

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I ‘volontari’, per il trasloco hanno usato l’ascensore, che forse non era adatto a portare quel peso e si è bloccato, e allora via con le proteste, le richieste e un sacco di confusione. È arrivato l’amministratore di condominio, che come tutti i residenti non sapeva niente dei nuovi inquilini, e ne è venuta fuori una litigata, con i nomadi a difendere subito il loro diritto a usare l’ascensore.
Nel frattempo, i piccoli zingari di famiglia usavano il giardino come cacatoio: un bell’inizio.

«Abbiamo scritto a tutti, dal sindaco a Saia a Luciani alla Sodero», raccontavano l’altra mattina un paio di residenti. «Bitonci non ci ha risposto, Luciani e Saia idem, la Sodero dice che non ne sa niente anche se la determina che dà il via all’operazione è firmata dal suo dirigente».

«L’impressione iniziale è che questa famiglia non sia proprio ben disposta a integrarsi e temiamo che la nostra serenità sia ormai perduta».

No, Bitonci, non ci siamo proprio. Gli zingari non si mettono nelle case popolari, si sgomberano. E poi sono cavoli loro.