BERGOGLIO SBARCA IN POLONIA E DIMENTICA IL PRETE SGOZZATO: “ANCHE ISLAM RELIGIONE PACE”

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Bergoglio è atterrato in Polonia, all’aeroporto di Cracovia, dove ad attenderlo c’era il presidente della Repubblica polacco, Andrzej Duda con la moglie, il cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, ex segretario personale di Giovanni Paolo II e le massime autorità del paese. Invece di andare a Rouen, a rendere omaggio al primo martire dell’Islam in Europa.

Ad attenderlo, oltre al presidente, anche 39.000 soldati e agenti per proteggerlo. A lui non servono i muri, ha le guardie del corpo, non come Padre Jacques.

Durante il volo Bergoglio ha parlato della furia islamica che sta insanguinando l’Europa, compreso l’assassinio di ieri a Rouen: “Quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, no di guerre di religione”.

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Poi ha proseguito nel suo folle negazionismo: “Non c’è guerra di religione, c’è guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli”. E si, il prete è stato sgozzato in nome dei soldi, non di Allah.

Perché, millanta, “noi tutte le religioni vogliamo la pace, la guerra la vogliono gli altri, capito?”. No, non abbiamo capito. Non vogliamo capire le assurde parole di un finto Papa.

Poche parole sul prete morto, the show must go on: “Grazie per il vostro lavoro per la Giornata mondiale della Gioventù, la gioventù sempre ci dice di sperare, speriamo che i giovani ci diano speranza”.

Vaffankyenge Bergoglio.