Case tutte ai profughi, famiglia italiana ancora in box auto

Vox
Condividi!

Vox ne ha parlato a Febbraio:

Senza un tetto per fare posto ai profughi, ora vivono in un box auto – FOTO – VIDEO

Dopo cinque mesi, leggendo i giornali locali, è cambiato nulla:

L’affitto è basso, 80 euro al mese. Peccato che la casa sia un box. Da sei mesi una famiglia di tre persone, più il cagnolino Charly, 17 anni, vive in un garage a Gorgonzola, comune della Martesana. Per tutto l’inverno Ermenegildo Vatteroni, 55 anni, la moglie Virginia, coetanea, e la figlia ventenne Rachele, hanno utilizzato una stufetta elettrica presa a prestito come termosifone. «Adesso – racconta la ragazza – dormiamo con la saracinesca aperta. Tanto qui lo sanno tutti che non c’è niente da rubare».

Vox

Una vicenda paradossale, che comincia quando l’uomo, l’anno scorso, ha perso l’unica fonte di reddito del nucleo familiare, grazie alla collaborazione con una ditta della zona. Lavorando a partita Iva, però, non ha avuto diritto all’indennità di disoccupazione.

Il sindaco Angelo Stucchi (PD), dopo aver dato per un mese un alloggio di fortuna alla famiglia, aveva coinvolto i servizi sociali. Ma la proposta (figlia e mamma in una comunità, papà in un’altra e Charly al canile) era stata respinta senza esitazione dai tre, che vogliono rimanere insieme.

«Stiamo cercando soluzioni- sintetizza il sindaco – ma abbiamo anche bisogno della loro collaborazione. Abbiamo messo in campo figure professionali per avviare la famiglia al reinserimento. Alla fine del servizio civile di Rachele le proporremo la formazione per accompagnarla alla ricerca di un lavoro. Certo, non stiamo parlando ancora di un reddito che possa sostenere tre persone. Ma abbiamo bisogno di vedere la loro volontà di riscatto».

È sempre Rachele a replicare: «Noi non abbiamo nemmeno chiesto una casa, conosciamo la legge, anche se vediamo qui vicino molti profughi ospitati in appartamenti nuovi. Abbiamo chiesto solo un lavoro, per diventare indipendenti e per riconquistare dignità. L’unica proposta è stata quella della mensa di mamma. Circa la divisione, è il contrario di quel che abbiamo bisogno. E vogliamo Charly con noi».

Il cagnolino, che è pure cardiopatico, è assistito da un’associazione animalista (Oita Save The Pets), che lo ha fatto visitare e ha già organizzato una raccolta fondi su facebook per la famiglia. «La situazione – racconta la volontaria Valentina Alongi, sulla propria pagina del social network – è insostenibile e la famiglia deve andar via da lì al più presto. Aiutateci a trovare una stanza, con un bagno e un cucinino in affitto, nella zona di Gorgonzola. Con la colletta possiamo pagare mesi di affitto. Per farlo, c’è però bisogno dell’aiuto di tutti».