Expo ai finti profughi: Sala sapeva tutto, ha mentito

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Quando ha detto di non sapere nulla sulla richiesta del governo di utilizzare Expo come accampamento per finti profughi, Giuseppe Sala, candidato sindaco del centrosinistra e al tempo commissario di Expo, ha mentito.

Oggi è stato diffuso il passaggio del verbale del cda di Expo spa del 13 ottobre 2015, in cui il direttore generale Christian Malangone espone la richiesta della prefettura di utilizzare il campo base per i profughi. Si esprime fermamente contraria Alessandra Dal Verme, componente del cda ominata dal ministero dell’Economia, mentre non è registrata alcuna presa di posizione di Sala. E la riunione si conclude senza una decisione ufficiale in merito.

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Per il Segretario provinciale della Lega Nord, Davide Boni: “E’ gravissimo che per l’ennesima volta il candidato Sindaco della sinistra milanese, Sala, venga sconfessato, in questo caso sull’arrivo di immigrati nell’area Expo, e dopo essersi trincerato dietro il solito: “non sapevo”. “Dagli atti – spiega Boni – risulterebbe infatti che lo stesso Sala, senza avvertire né il Consiglio di amministrazione né tanto meno la Regione, avesse già preso accordi con la Prefettura, acconsentendo a nome della società Expo all’arrivo dei profughi”. “Un comportamento inaccettabile: Sala non può pensare di gestire il bene pubblico come fosse proprio, prendendo altresì decisioni scellerate e non condivisibili, che mettono a rischio sicurezza l’intera area, con una Milano già alle prese con migliaia di profughi e clandestini. Una follia – conclude Boni – che intendiamo contrastare fortemente. Dopo questa ennesima bugia, Sala dovrebbe come minimo fare un passo indietro, ammettendo di non essere in grado di guidare una città come Milano”.

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“Giuseppe Sala non solo ha lasciato una voragine indefinita nei conti di Expo ma ha avuto pure un ruolo decisivo nel trasformare quell’area nel nuovo ‘hotspot’ per immigrati richiedenti asilo. Come avevano già anticipato alcuni quotidiani ora c’è anche una lettera del prefetto Marangoni, per l’invio di 500 immigrati, che conferma testualmente che tra la Prefettura e la società Expo c’erano già ‘intese intercorse’, per l’invio degli immigrati richiedenti asilo sul sito Expo e che la stessa società Expo dovrà ‘fornire servizi di vitto – tre pasti al giorno – alloggio, servizi di pulizia e igiene ambientale a fronte di un corrispettivo pro capite pro die di euro 25 oltre Iva, se dovuta.’ Ecco chi ha voluto trasformare Expo in un campo profughi: ora Sala spieghi ai milanesi la verità sui conti di Expo e perché ha avallato questa folle scelta di far riempire il campo base di Expo di clandestini”. Così Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Nord in una lettera inviata al prefetto di Milano.




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