Tragedia sfiorata stamani a Palermo. Un italiano di 48 anni, disoccupato, è salito su un tetto minacciando di darsi fuoco. All’origine del gesto, ancora una volta, l’angoscia per il lavoro che non c’è più.
L’uomo lavorava per la cooperativa “Cosev” per conto dell’azienda sanitaria e fino al 2014 ha svolto il ruolo di centralinista. Poi il fallimento dell’azienda e il licenziamento. Tanti piccoli lavori saltuari, ma nulla che gli permettesse di mantenere la famiglia.
Stamani è salito sul tetto della struttura dove lavorava, si è cosparso di liquido infiammabile e ha tentato di darsi fuoco. “L’uomo – dicono dalla questura – è stato tratto in salvo e portato in ospedale per accertamenti”.
Solo la scorsa settimana, un ex autotrasportatore di Villabate rimasto senza lavoro si è ucciso dandosi fuoco nella sua auto parcheggiata davanti al mercato ortofrutticolo del paese. In un sms alla figlia, le scuse per il gesto che stava per compiere.
Il governo pensa alle adozioni gay e a mettere i finti profughi in hotel. Il sindaco di Palermo va in Germania a parlare di accoglienza. Un Paese allo sbando, non guidato da emeriti incapaci, nonché criminali etnici.