La sua casa data ai migranti, finito per strada muore congelato

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La Svezia si definisce ”superpotenza umanitaria”, per la propria folle politica di accoglienza. Il governo svedese fa del suo meglio per accontentare i richiedenti asilo stranieri, fornendo loro cibo, vestiti e hotel, come quello italiano. E come quello italiano, se ne fotte dei propri cittadini, che sono meno importanti e dimenticati.

Sture, un senzatetto di 60 anni è stato trovato morto questo mercoledì mattina fuori dall’ospedale di Nynashamn. Letteralmente congelato.

Sture aveva cercato rifugio dal freddo nell’ospedale durante la notte. Ma non gli era stato permesso rimanere lì, e non c’era posto per lui in uno degli hotel che ospita i cosiddetti profughi. Una guardia di sicurezza lo ha buttato fuori, e senza nessuna possibilità di essere accolto in una delle abitazioni del Comune, occupate da migranti e profughi, è stato costretto a passare la notte ad una fermata dell’autobus fuori dall’ospedale. Sture aveva provato a ripararsi in un bagno pubblico, ma da lì è stato praticamente cacciato via da mendicanti stranieri.

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La mattina è stato trovato morto assiderato, riferisce il giornale Nynäshamnsposten. Inevitabile, visti i 12 gradi sotto lo zero.

Sture, come capita sempre più spesso anche in Italia, non era un ‘clochard’, ma un uomo che aveva lavorato per tutta la vita, anche nelle forze armate e in una casa di cura. Aveva ricevuto un alloggio dal comune, dal quale però era stato sfrattato per far posto ai profughi, scrive Avpixlat. Orgoglioso, non gli piaceva dare fastidio agli altri, anche se era senza fissa dimora. E così è finito per strada. Dove è morto.

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