Ci tocca difendere Radio Islam, in nome della libertà di espressione

Vox
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Siamo in imbarazzo, ci tocca difendere un sito di islamici e antirazzisti. Ma sarebbe altamente ipocrita, professarsi per la libertà di espressione, solo quando si condivide l’espressione.

Parliamo, ovviamente, di RadioIslam.org, che nella sua versione in lingua italiana pubblica una serie di articoli sugli Ebrei. Articoli che spaziano su molti argomenti, molti dei quali scritti da altri Ebrei.

E poi c’è una lista, innocua, di personalità di religione ebraica indicate come influenti nei rispettivi ambiti professionali in Italia. Una lista non certo segreta. E non è una novità, che gli Ebrei abbiano un certo successo professionale derivante da un alto QI e da una forte solidarietà etnica.

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Ieri, la solita procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti, che configura i reati di’ minaccia e di diffamazione’, con l’aggravante dell’odio razziale.

Ma non si capisce che minaccia sia, pubblicare una lista pubblica su un sito web. E che diffamazione sia, elencare i successi professionali di un certo numero di individui. Né come possa esserci odio razziale, verso un gruppo di persone che non rappresentano una razza a parte.

Oggi, la solita solerte procura di Roma ha chiesto al gip l’emissione dell’ordinanza di oscuramento del sito Radio Islam.

E’ in gioco la libertà di espressione. La libertà di pubblicare una lista di nomi (senza scrivere minacce). Se quel sito, che rappresenta l’opposto di quello che VOX rappresenta, dovesse venire oscurato, sarebbe una sconfitta per tutti gli uomini liberi. Noi, la battaglia culturale la vogliamo vincere con le idee, non con la censura.