Islamici moderati: “Musica è strumento di Satana”

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Così si presenta il sito internet degli islamici moderati ‘italiani’ – non esistono islamici italiani, esistono islamici residenti in Italia e qualche rinnegato che viveva ai margini intellettivi della società – che vuole denunciare i giornali che ‘offendono il vero islam’.

Ed è lo stesso sito degli islamici moderati, che, dopo il solito bislacco appello contro il ‘terrorismo’, tra le altre cose si scaglia contro la musica:

L’educazione musicale è diventata recentemente, purtroppo, obbligatoria nelle scuole elementari e medie.

Questo è, da una parte, l’ennesimo emblema della decadenza culturale dell’occidente (come osservato giustamente dal filosofo Nietzsche, quando i popoli degradano, trovano la loro migliore espressione nella musica), e dall’altra un altro esempio di come, probabilmente, da parte del potere costituito non si perda occasione per cercare di corrompere i musulmani. Chiunque capirebbe che, al posto della musica, sarebbe molto più utile insegnare ai nostri figli qualsiasi altra materia, ad esempio una lingua straniera in più. Ma, in tempi di ipocrisia trionfante, ipocrisia chiama altra ipocrisia…

Riportiamo qui di seguito la richiesta fatta da due genitori musulmani ad una scuola della Lombardia. Sperando che i musulmani che ricordano il monito del Corano (Preservate le vostre famiglie dal fuoco!…) colgano l’occasione per sforzarsi di obbedire ad ALLAH.

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Mittenti richiedenti:
XXXXXXX XXXXXXXXX

Nella qualità di genitori di
XXXXXXXXXX

Alla Direzione Scolastica
dell’Istituto XXXXXXXXXX
di XXXXXXXXXXX

Oggetto: Richiesta di esenzione dall’uso di strumenti musicali

Il Sublime Corano è, nella dottrina religiosa islamica, la Parola di Dio, sia Gloria a Lui l’Altissimo, che dalla dimensione divina si trasferisce nella dimensione umana nelle lettere e nei suoni della lingua araba. Nel Sublime Corano, l’Autore del quale è, come detto sopra, lo Stesso Iddio, vengono affidate al profeta Muhammad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, tre incombenze: trasmissione del messaggio, spiegazione di esso, e sua esemplificazione. Inoltre, Iddio l’Altissimo ha conferito al Profeta, che Iddio lo benedica e l’abbia in gloria, anche una autorità normativa, per cui i precetti del Profeta sono imperativi comportamentali per ogni musulmano, essendo equivalenti, per effetto di questa, diciamo, “delega nomotetica”, alle norme del Sublime Corano.

Quanto sopra premesso, riferiamo alcuni precetti e alcune dichiarazioni del Profeta, che Iddio lo benedica e l’abbia in gloria, a proposito della musica e degli strumenti musicali:

  1. Allàh l’Altissimo mi ha affidato la missione profetica, affinché io sia guida e misericordia per i credenti, e mi ha ordinato di porre fine all’uso degli strumenti musicali: flauti (strumenti a fiato), strumenti a corda, e ogni usanza tipica dell’ignoranza pre-islamica”.
  2. Nel giorno del giudizio Iddio verserà piombo fuso nelle orecchie di chiunque sia stato ad ascoltare una canzonettista accompagnata dal suono di strumenti musicali (a corda e a fiato)”.
  3. “Il canto fa germogliare l’ipocrisia nel cuore come la pioggia fa germogliare la vegetazione”.
  4. “Verrà un giorno in cui la mia comunità sarà sottoposta a durissime prove.” Gli fu chiesto: “Quando, o Apostolo di Allàh?”, ed egli disse: “Quando appariranno in essa canzonettiste e strumenti musicali e si considererà cosa lecita consumare bevande alcoliche”.
  5. “Ci saranno un giorno dei musulmani che considereranno lecito fornicare, vestire seta, usare strumenti musicali”.
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Deriva da questi detti del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, che gli strumenti musicali a fiato e a corda sono proibiti.
E’ illecito l’uso e l’ascolto di strumenti musicali come il liuto, il mandolino, il flauto, il cembalo. E’ permesso l’uso del tamburello ai matrimoni, alle circoncisioni e in altre circostanze, anche se ci sono delle campanelle attaccate ad esso. E’ illecito suonare la kuba (un tamburo lungo, stretto nel mezzo).

 Alla luce di quanto sopra esposto, essendo gli scriventi musulmani, è loro preciso dovere, nella qualità di genitori degli alunni XXXXXXXXX, che frequentano rispettivamente la XXXXXXXXXXXXXXXXX, chiedere che essi vengano esentati dall’uso di tutti gli strumenti musicali, in particolare il flauto.

 Iddio, l’Altissimo, ordina infatti, nel Sublime Corano, ai genitori:

Salvate voi stessi e gli appartenenti alla vostra famiglia dal fuoco”
(Corano LXVI àyah 6).

Poiché oggi l’educazione musicale è materia obbligatoria di cui devesi tener conto ai fini del credito in sede di valutazione, si chiede che la frequenza dell’ora di “musica” si limiti per gli alunni succitati al solo studio della teoria musicale, con esenzione dalla pratica dell’uso dello strumento, qualsiasi esso sia.

Diversamente, il bimbo musulmano che è stato avvertito di questo divieto si troverebbe in stato di grave imbarazzo nel trovarsi costretto a fare una cosa che in famiglia gli è stato spiegato essere proibita da Iddio, e frustrato nel non veder accolte le sue prerogative religiose, mentre invece non troverebbe né strano né ghettizzante il non far uso di strumenti che invece i compagni di scuola usano, in quanto il far parte di una minoranza religiosa, sia pur crescente, è per lui prassi e coscienza quotidiana (i bimbi in questione vanno in moschea e non in chiesa, partecipano alle loro festività islamiche e non festeggiano quelle cattoliche come il Natale o la Pasqua, e vivono tutto ciò da sempre in perfetta consapevolezza e in totale armonia con i propri genitori).

La richiesta sopraspecificata è peraltro da ritenersi minimale e moderata, in quanto da quanto suesposto risulta evidente che al musulmano è in realtà illecito non solo l’uso dello strumento musicale, ma anche il semplice ascolto, qualora voluto e non occasionale, del suono dello stesso.

L’eventuale rifiuto di tale richiesta traducendosi effettualmente in una grave imposizione religiosa (sia pur a rovescio: si imporrebbe ad un alunno un comportamento vietato dalla propria religione) contraria alle leggi ed alla Costituzione della Repubblica, che invece prevedono il diritto di ciascuno alla libera pratica religiosa, che non può essere né limitata né compressa, i richiedenti confidano dunque nella comprensione e nella maturità dei dirigenti scolastici, affinché possano addivenire a ragionevole soluzione.

Allàh è il più informato.

E la lode appartiene ad Allàh
Il Signore di tutti gli universi

 Lì località…………………………., data

 Firme dei genitori

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PS. Siamo un po’ invidiosi, perché di solito siamo tra i primi ad essere denunciati…ma siamo in tempo.