L’emergenza invasione è pronta ad abbattere un altro dei simboli della UE senza frontiere, il parco giochi dei trafficanti. E quindi della facilità con la quale i criminali saltellano da un paese all’altro. Il modernissimo e scenografico Oresund Bridge, il ponte che collega la capitale danese Copenhagen alla svedese Malmö.
Il ponte sarà infatti, con ogni probabilità, parzialmente chiuso per ragioni di sicurezza su richiesta del governo socialdemocratico di Stoccolma che, a fronte di un flusso record di clandestini, negli ultimi mesi si è visto costretto a fare retromarcia sulle tradizionali politiche di demenziale accoglienza. Politiche che sono alla radice dell’invasione in corso.
L’Oresund Bridge, inaugurato nel 2000 e costato tre miliardi di dollari, è la più lunga tratta stradale e ferroviaria in Europa.
Il Partito del popolo danese, movimento identitario anti-immigrazione e decisivo per la tenuta del governo danese, ha puntato il dito sui rischi rappresentati dall’Oresund Bridge nell’ambito delle rotte migratorie intra-Schengen. Un vero e proprio polo di attrazione per i clandestini in rotta verso la Svezia tanto accogliente, con il rischio che, chiuso, questi rimangano poi in Danimarca.
Quando la realtà incontra la fantasia, anche i fanatici devono fare i conti con la ‘finitezza’ delle risorse.