Tempi duri, per i bacchettoni politicamente corretti che vedevano nel Dalai Lama una figura di riferimento. Dopo le bordate sull’immigrazione (invero non le prime e piuttosto ovvie), ecco la battuta ‘maschilista’.
In un’intervista alla Bbc, alla solita domanda che ogni giornalista deve fare, sulla possibilità che il suo successore possa essere una donna, ha risposto divertito che, nel caso, “dovrà avere un volto molto, molto attraente”. Altrimenti, ha proseguito, “non sarebbe molto utile”. L’avesse detto un europeo, giù accuse di maschilismo.
La donna, ha poi spiegato il numero uno del buddismo tibetano, dando anche una bella botta alla pseudoteoria gender, ha “biologicamente un maggiore potenziale di mostrare amore e compassione” e in questo mondo “pieno di problemi la donna dovrebbe assumere un ruolo più importante”.
