Spariti 20 milioni di euro a Palermo

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La polizia tributaria di Roma ha messo a segno una maxi operazione con ventidue arresti e sessantacinque perquisizioni in tutta Italia. Tra gli arrestati il presidente del Parma Calcio Giampiero Manenti, accusato di reimpiego di capitali di provenienza illecita. Anche diversi dipendenti della Ragioneria di Stato, che è stata perquisita dalle Fiamme Gialle.

“Ottimo dai, praticamente ce lo ricompriamo noi il Parma”, dice in una conversazione intercettata il 13 febbraio Angelo Augelli parlando col socio Adelio Zangrandi. I due sono stati arrestati insieme a Manenti che si era rivolto a loro per avere 4,5 milioni di euro attraverso “provviste finanziarie su carte di credito clonate attraverso l’uso delle somme in operazioni commerciali come sponsorizzazioni, gadget e abbonamenti allo stadio”.

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L’indagine ha permesso di far luce su oltre 20 milioni di euro di fondi pubblici. Destinati a interventi nella città di Palermo attraverso una Gestione Fuori Bilancio (Gfb) sono stati deviati su conti correnti privati, tra gli altri anche del liquidatore della stessa gestione e di un funzionario della Ragioneria generale dello Stato. “Neppure un euro è stato destinato alle finalità del fondo – ha detto Prestipino – Oltre 20 milioni sono stati distratti su strade diverse da quelle istituzionali”. Per questa tranche sono stati arrestati il liquidatore, il fratello consulente finanziario, un alto funzionario della Ragioneria generale dello Stato e altri due controllori “infedeli” della stessa istituzione.

Ovviamente, il caro Leoluca non sa nulla.