Detenuti in rivolta inneggiano all’ISIS, Bitonci: “Espellerli”

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Al carcere Due Palazzi di Padova, struttura ad alta densità di immigrati (oltre l’80%), come del resto tutte le carceri italiane, si sono verificati ieri degli scontri, due agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti. Durante gli scontri, i detenuti islamici hanno inneggiato all’Isis e al fondamentalismo islamico.

Oggi altri disordini. E il sindacato di polizia penitenziaria (Sappe) ipotizza “regie che agiscono con scopi diversi”.

“I due poliziotti penitenziari sono stati aggrediti e feriti senza alcuna giustificazione”, racconta Donato Capece del Sappe spiegando che l’aggressione è drammaticamente degenerata con urla e grida, “evidentemente sintomo dell’avvio di una protesta dei ristretti. Molti di questi, arabi, inneggiavano ad Allah e all’Isis. Per questo chiediamo al ministro della giustizia Andrea Orlando e al capo dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo urgenti provvedimenti a tutela dei poliziotti penitenziari che lavorano nella Casa di Reclusione di Padova e della stessa vivibilità nella struttura detentiva”.

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Il sindaco di Padova Massimo Bitonci: “Trovo molto preoccupante per la loro incolumità e per quella di tutti i padovani che alcuni detenuti arabi abbiamo inneggiato all’Isis durante la rivolta di ieri – ha detto l’esponente leghista – spero siano presto individuati e rispediti a casa”.

“La nostra comunità non può permettersi di mantenere soggetti pericolosi in attesa del rilascio”, conclude Bitonci invitando il governo a stringere un accordo, anche economico, con i Paesi di origine, che “preveda il rimpatrio e la carcerazione nello Stato di provenienza”. Questo consentirebbe maggiore sicurezza per tutti, garantirebbe un enorme risparmio per l’erario e sarebbe una soluzione definitiva al sovraffollamento delle strutture carcerarie, occupate in gran parte da stranieri.




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