La bufala filoislamica del sito anti-bufale: articolo inglese ‘tagliato’

Vox
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Cosa non si fa per slinguare i seguaci di Maometto. Ne sa qualcosa il sito bufale.net, che come l’altro sito butac.it, lungi dallo sbugiardare false notizie che girano per il web, è, invece, impegnato ad inventarsele.

Ne è un esempio questo ridicolo tentativo di spacciare per falsa una notizia vera. Non si sa, se per incapacità di comprendere la fonte in inglese – il Telegraph – o per malafede. Visti i precedenti, tutti tesi a negare l’evidenza contraria alla loro bizzarra visione del mondo, opteremmo per la seconda.

A volte ritornano le bufale più desuete. Come quella sul Kebab, un sempiterno evergreen che ricompare nella stagione turistica, quando la vita conviviale e l’aumento del tempo libero portano l’utente a mangiare all’aperto.

La bufala più in voga prevede che i kebab siano in realtà intrugli disgustosi di “carne di topo, gatto e cane”, venduti senza alcun controllo da novelli discendenti del Feroce Saracino e di Lucrezia Borgia l’avvelenatrice allo scopo di disgustare l’italico palato, sovente aggiungendo ad ulteriore condimento frammenti di denti ed ossa.

In primo luogo la fantomatica frase del vice ministro inglese Clegg sulla “Gravità del contenuto del Kebab” si palesa frutto di una astuta manipolazione, ovvero di un palese e plateale errore di traduzione.

La fonte originale, invenuta dai colleghi sul sito del Telegraph infatti non presenta Clegg affermare che il Kebab contenga elementi sconsigliati per il consumo umano (e sarebbe ben folle postulare che un ministro sia a conoscenza di un reato compiuto sul suolo patrio, ma faccia “spallucce” per motivi ignoti), ma, sollecitato a rispondere al quesito su cosa farebbe se scoprisse, per IPOTESI ACCADEMICA, che sul suolo Inglese siano commercializzati prodotti illeciti, ha replicato sostanzialmente che ciò sarebbe un atto ben grave, e deferirebbe la questione alle autorità preposte alla salute cittadina, ovvero “I’d be very concerned by that. I’d expect the health inspection authorities to look into this.” (“Ne sarei molto preoccupato. Mi aspetterei che le autorità preposte alla salute dei cittadini si occupino della vicenda”).

E’ quindi una risposta assolutamente neutra, che ricorda che, comunque, sia in Inghilterra che in Italia ogni negozio di alimentari è sottoposto a controlli di enti preposti, che da noi sono le ASL di riferimento, che in questo caso debbono occuparsi della provenienza, qualità e preparazione degli elementi impiegati nella preparazione.
– See more at: http://www.bufale.net/home/bufala-kebab-contiene-carne-topo-gatto-cane-bufale-net/#sthash.5JleeQ9n.dpuf

E invece no. Perché bufale.net riporta il falso, facendo sparire la parte decisiva dell’intervista, la domanda che genera la risposta del vice premier britannico, e inventandosela in italiano, che completa è così:

telegraphclegg

That led to claims household pets and vermin could be appearing in meals.
Asked on LBC Radio if he was concerned at the prospect of dogs, cats or rats appearing in kebabs, Mr Clegg said: “Of course I am.”
“I’d be very concerned by that. I’d expect the health inspection authorities to look into this.”

Che tradotto:

Alla domanda se è preoccupato della presenza di carne di cani, gatti o topi nel kebab, Clegg ha detto: “Certo, sono preoccupato”.

Poi il resto.

L’articolo completo lo trovate qui: http://www.telegraph.co.uk/news/politics/nick-clegg/10784970/Nick-Clegg-I-fear-rat-meat-is-in-kebabs.html

Questo è un grave caso di manipolazione di una notizia per servirla ai propri lettori – che diciamo onestamente non sono molto preparati, se si fidano di siti del genere – cercando, oltretutto, di gettare fango su chi, invece, le notizie le dà: senza censurare parti.

La credibilità di questi presunti siti anti-bufale? Scarsa, come il numero dei loro lettori. E adulterati, come il kebab.

LA REPLICA  DEL SITO BUFALE.NET, CHE PROSEGUE NELLA SUA TRISTE OPERA DI DISINFORMATIA IN STILE SOVIET – CHE POTETE IN PARTE TROVARE NEI COMMENTI A QUESTO ARTICOLO – E’ TRAGICOMICA:

Ci segnalano l’esistenza di un articolo di replica in cui viene contestata la nostra traduzione dell’affermazione di Clegg.

Vox

Nel replicare al legittimo dubbio che viene posto (giacché avere dubbi è non solo atto legittimo, ma apprezzabile ed auspicabile) non possiamo che rigettare con forza la parte in cui la redazione viene accusata di “filo-islamismo”, giacché è caposaldo di questo portale essere lontani ed equidistanti da ogni opinione, e rilevare, a beneficio dei nostri affezionati e stimatissimi lettori, la correttezza della nostra traduzione.

La traduzione che ci viene infatti proposta nell’articolo di replica è:

That led to claims household pets and vermin could be appearing in meals.
Asked on LBC Radio if he was concerned at the prospect of dogs, cats or rats appearing in kebabs, Mr Clegg said: “Of course I am.”
I’d be very concerned by that. I’d expect the health inspection authorities to look into this.”

Che tradotto:

Alla domanda se è preoccupato della presenza di carne di cani, gatti o topi nel kebab, Clegg ha detto: “Certo, sono preoccupato”.

Evidentemente la traduzione proposta non tiene conto della presenza nella frase completa di un would,rappresentativo del condizionale presente inglese.

Non “sono preoccupato” dunque, ma “Certamente sì. Ne sarei molto preoccupato. Mi aspetterei che le autorità preposte alla salute dei cittadini si occupino della vicenda”.

Pertanto restiamo fermi nella nostra opinione di dover interpretare le frasi di Clegg partendo dalla corretta interpretazione al condizionale presente, non già ad una presunta traslazione al presente indicativo.

p.s.  Per la traduzione abbiamo chiesto ad una professoressa madrelingua inglese, ad un laureato e alla ragazza inglese di un nostro collaboratore :).

Tralasciando la comicità di chi insiste a definirsi ‘equidistante’ e non lo è, non sappiamo come spiegare ai gestori del sito quello che già avevamo scritto nell’articolo di replica: MANCA UN PEZZO!

Non è una mera questione di traduzione, ma di taglio di un pezzo che ancora, quelli di bufale.net ignorano: OF COURSE I AM, è la risposta immediata di Clegg. La frase seguente è una considerazione successiva. Non serve una professoressa, serve un oculista.

Del resto è lo stesso articolo del Telegraph ad iniziare con la frase: Nick Clegg is very concerned (è molto preoccupato), non ‘sarebbe’.

Noi capiamo avere opinioni, ma questo tentativo di manipolare una cosa così ovvia è quasi imbarazzante. Anzi, senza il quasi.



 

I cazzari di Bufale.net insistono, invece di scusarsi:

 

Forse preferiscono altri due giornali britannici, tra i quali il progressista Indipendent:




8 pensieri su “La bufala filoislamica del sito anti-bufale: articolo inglese ‘tagliato’”

  1. Salve sono Claudio Michelizza di Bufale.net,
    come al solito ribadisco la neutralità del blog su tutto 🙂 puoi trovare articoli su una parte e laltra sul blog infatti.

    Evidentemente la traduzione proposta da voi non tiene conto della presenza nella frase completa di un would, rappresentativo del condizionale presente inglese. 😉 (la costruzione modale).

    Non “sono preoccupato” dunque, ma “Certamente sì. Ne sarei molto preoccupato. Mi aspetterei che le autorità preposte alla salute dei cittadini si occupino della vicenda”.

    Siamo sempre aperti a nuove info ;).

    Per la traduzione abbiamo chiesto ad una professoreaa madrelingua inglese, ad un laureato e alla ragazza inglese di un nostro collaboratore :). – See more at: http://www.bufale.net/home/bufala-voxnews-bufale-net-larticolo-inglese-tagliato-bufale-net/#sthash.IpsvwdGn.dpuf

    1. Forse vi è sfuggito che il problema non è la traduzione di quella parte, che non abbiamo neanche proposto, ma la mancanza della prima risposta “Of course, I am”, che se chiedete alla professoressa madrelingua, vi tradurrà come risposta affermativa.

      1. E infatti la traduce come “Certamente, ne sarei preoccupato” 🙂 un’opinione non una risposta al presente ;).

        Sempre qui per nuove info :).

        1. Ancora: manca totalmente una parte decisiva dell’articolo. Manca la domanda e la prima risposta: “Of Course I Am”, che si traduce “Di certo lo sono”. Mi pare una discussione totalmente surreale.

  2. No mi spiace :), se lo metti in GOOGLE translate può essere cosi, ma se invece lo fai tradurre ad un professore (e io l’ho fatto con 4 persone con orientamenti pro e contro islam e 2 madrelingua) e si traduce con il modale e il condizionale :). Speriamo che questo commento non sia rimosso :).

    1. Sinceramente non comprendiamo il perché, utilizzare indirizzi mail ed account differenti per rispondere. Comunque: non c’entra nulla G.T. , non è una questione di differenza di traduzione, ma del fatto che, nel vostro caso, manchi totalmente una frase. Vi invitiamo a rileggere tutto. Chi legge potrà farsi una sua opinione. L’argomento è chiuso.

      Quanto al Vs. sito, a noi spiace, perché l’idea di un sito che controlla la veridicità delle notizie è meritevole – sarebbe meritevole – il problema è che è totalmente viziato dall’ideologia politica. Una cosa è la veridicità o meno di una notizia, altra cosa, come fate voi, definire ‘bufala’ una notizia, perché non condividete il tipo di lettura che si dà ad un evento. Questo non vi rende credibili.

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