Emergenza Tubercolosi: apre reparto a Napoli, ma non ci sono controlli

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Al Cotugno, ospedale specializzato in infettivologia, c’è preoccupazione: il reparto di Tisiologia, dove sono curati i pazienti affetti da tubercolos, è stato

a causa dell’emergenza Tubercolosi seguita agli sbarchi, si è dovuto allestire  da circa tre mesi al quarto piano, un reparto ad hoc – oltretutto di fronte alla sezione Hiv, che ospita pazienti immunodepressi.

Il reparto  è raggiungibile utilizzando uno dei sei ascensori del complesso senza percorsi dedicati, e quindi senza isolamento: gli ammalati di tbc usano gli ascensori con il resto dei pazienti  e visitatori. Un’idea geniale per trasmettere il virus.

Dice il direttore sanitario Nicola Silvestri: “Prima del trasferimento del reparto presso il Cotugno sono state fatte numerose riunioni con le rappresentanze dei lavoratori, di cui c’è documentazione, che hanno portato alla stesura della procedura aziendale e al documento di valutazione dei rischi“. Documenti per cui “sono stati espletati tutti i passaggi interni e che a breve saranno ufficializzati“.

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Voi c’avete capito qualcosa?

In merito alla possibilità di contagio,  aggiunge che “i pazienti con tbc sono ricoverati in reparto con l’obbligo di non muoversi“. “Il mio compito – conclude Silvestri – è tutelare non solo i visitatori, ma anche e soprattutto il personale che sa di dovere utilizzare dispositivi di protezione individuale trovandosi a operare all’interno di una struttura ospedaliera dedicata alla cura delle malattie infettive”.

Bè no, soprattutto un cavolo. Lei ha il dovere di tutelare allo stesso modo operatori, pazienti e visitatori.




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