‘Aiuto, mi sono perso il VIRUS’: 2.349 provette di Sars ‘scomparse’ da laboratorio francese

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Il prestigioso istituto di ricerca Pasteur – d’ora in poi un po’ meno prestigioso – con sede in Francia, ha comunicato qualcosa di sconcertante: ha perso migliaia di provette di campioni del micidiale coronavirus Sars. Allegria. Con Ebola e MERS in giro, ci mancavano solo i ricercatori ‘distratti’.

Il fatto incredibile è che se ne siano resi conto, solo durante un controllo di inventario di routine: 2.349 provette contenenti frammenti del virus responsabile della morte di 774 persone nel 2002 mancano all’appello. Non si sa dove siano finiti. Secondo Le Monde, sarebbero scomparsi già a Gennaio.

L’istituto si è affrettato a ‘rassicurare’ – come ci si possa fidare di chi si perde un virus, è cosa che ci sfugge – che il contenuto dei flaconi mancanti non avrebbe potenziale infettivo, perché contenenti solo una parte del virus che non avrebbe capacità di diffusione.

Nel 2002 più di 8.000 persone sono state infettate da una pandemia di Sars – Sindrome respiratoria acuta grave. Il virus si era diffuso dalla Cina attraverso Hong Kong e in altri paesi.
Per settimane, il personale presso l’istituto ha cercato di trovare le fiale mancanti, secondo il direttore generale Christian Bréchot. Cose comiche. Tragicomiche.

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“Abbiamo cercato quelle scatole [contenenti le fiale] ovunque”, ha spiegato Bréchot.
“Siamo andati ad esaminare gli elenchi di tutte le persone che hanno lavorato qui nel corso dell’ultimo anno e mezzo, inclusi i tirocinanti. Abbiamo esaminato i profili per controllare se ci fosse un ‘conflitto'”. Semmai, i profili, andrebbero esaminati prima. Magari, se uno si chiama Bin Laden, non lo si mette con le fiale di SARS in mano.

Bréchot ha ammesso che, benché la possibilità che il virus sia finito nelle mani di terroristi sia “altamente improbabile”, non è da escludere.

I campioni erano conservati in un laboratorio ad alta sicurezza dedicata alla ricerca in virus altamente infettivi.
L’accesso al laboratorio è limitato ad un numero ristretto di ricercatori, che devono passare attraverso un processo di disinfezione prima di poter lasciare.

Ma il fatto che ora quei campioni siano spariti e che non si sappia chi ce l’ha, non ‘grave’. Al prossimo raffreddore saprete a chi dare la colpa.




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