Così, un allarme che riguardava la presenza di balordi rom e immigrati,  in particolare ai giardinetti di via Baroni e di via Lelio Basso che confinano con la «Casa gialla», il malfamato centro per profughi e immigrati (gestito dalla Fondazione Fratelli San Francesco d’Assisi), viene ‘risolto’, non allontanando balordi rom e immigrati, ma vietando l’ingresso a tutti.

Non si allontanano accattoni molesti e spacciatori, no, si preferisce impedire, di fatto, l’ingresso agli anziani. Ma anche a giovani e meno giovani milanesi che volessero passare un pomeriggio al parco.

Infatti, siccome  mamme e nonne con i bimbi ormai da tempo sono costrette a disertare i parchi gioco perché infestati da  immigrati e  rom che sbrigano i loro bisogni in pubblico, il Comune ha pensato di prendere una decisione geniale, non potendo – sarebbe ‘rassista’ – vietare l’ingresso ai Rom e agli spacciatori, vieta l’ingresso a tutti coloro che non sono ‘accompagnati da un bambino’.  Come testimonia il cartello.

E’ ovvio che tutti rispetteranno il cartello, tranne Rom e immigrati.

La decisione presa dalla zona 5, di piazzare i cartelli recita: «Vista la necessità di garantire ai bambini del Gratosoglio di usufruire dei due spazi a loro destinati e attrezzati per il gioco in via Basso e via baroni» e dato che «tali spazi sono spesso stati occuapati da adulti che, bivaccando e utilizzandoli anche per le esigenze fisiologiche ne hanno impedito l’uso», la commissione Aree Verdi si legge nel documento «ha approvato la proposta di regolamentare l’ingresso invitando nel contempo la polizia locale a verificare il corretto utilizzo delle aree gioco».

Avete capito. L’ipocrisia e il politicamente corretto sono talmente incancreniti nella testa di questi politici, che preferiscono discriminare tutti, per non discriminare chi veramente si comporta male.

Non fosse triste, sarebbe ridicolo.

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