La partecipazione cinese nel debito degli Stati Uniti è aumentata di 12,2 miliardi dollari al record di 1.317 miliardi di dollari nel mese di novembre, secondo dati diffusi sul sito web del Dipartimento del Tesoro.
Il Giappone detiene 1.186 miliardi dollari del debito Usa, in aumento di 12 miliardi dollari.
Questo mette in evidenza la profonda debolezza del modello cinese e della globalizzazione. In un circolo vizioso nel quale è difficile dire cosa venga prima di cosa, la Cina esporta negli Usa e poi riconverte i soldi incassati nello stesso debito Usa. In sostanza, lavora e produce in cambio di carta straccia che si svaluta continuamente. Lungi dall’essere una debolezza per il debitore, soprattutto quando questi ha una moneta sovrana che è anche ‘riserva’ a livello mondiale, il debito americano è soprattutto un problema per chi lo detiene: la Cina. Che è costretta a finanziare gli Usa perché questi continuino a comprare i propri prodotti low-cost. Uno strano destino, due ballerini in un valzer che non finirà bene.
