Come riporta ZeroHedge, gli Usa si stanno trasformando sotto Obama – ma non per particolari ‘meriti’ di Obama – in una società del ‘lavoro part-time’.
Questo scenario della ‘precarizzazione’ del mercato del lavoro, coinvolge tutto l’Occidente. Ed è intimamente legato ai due fattori di indebolimento della forza contrattuale dei lavoratori: Globalizzazione e Immigrazione.
Quel che è peggio, però, è quando si guarda alla creazione di posti di lavoro suddivise per “qualità” in tutti del 2013. Il grafico qui sotto fa la linea di fondo un po ‘di giustizia:
Nel 2013, dei 953mila posti di lavoro creati da un’economia anemica – ricordiamo che gli Usa dovrebbero creare almeno 260mila posti di lavoro al mese per ‘assorbire’ la crescita demografica – solo il 23%, o 222mila, erano a tempo pieno. I posti di lavoro part-time sono stati 731mila.
Il grafico sotto evidenzia bene il ‘cambiamento’:
E attenzione, queste non sono persone che ‘vogliono’ lavorare part-time, sono persone che non hanno altra scelta. E’ una trasformazione sociale. Ma società del genere non creano basi per il futuro, creano una classe sottopagata e sfruttata che genera diseguaglianze crescenti. Dove sono i ‘marxisti’? Impegnati a sostenere ‘più immigrazione’, che aumenta la concorrenza e velocizza la trasformazione – negativa – verso il mondo del lavoro dei precari.