LONDRA – Luke ha 10 anni, ed è uno dei pochi bambini inglesi rimasti in una scuola britannica. E’ come un indiano nelle riserve, circondato da estranei, è ora lui, l’ospite.
Quando infatti pochi giorni fa aveva sete, l’acqua gli è stata negata, perché durante il Ramadan non si beve di giorno – poi ci si abbuffa la sera, ma questa è un’altra storia – e la sua classe è ormai territorio islamico.
Kora Blagden, sua mamma, ha denunciato l’insegnante che ha negato al bambino il bicchiere d’acqua per non ‘sconvolgere gli alunni musulmani che osservano il Ramadan’.
“Mio figlio mi ha raccontato – spiega Kora Blagden al Daily Mail – che non gli è stato consentito di bere in classe. Era disidratato quando è arrivato a casa”.
Ennesima prova, oltre che della barbarie islamica, della vigliaccheria dei britannici.
Gente che nulla ha più in comune con quei magnifici avventurieri che fondarono un impero.
Gente ridotta a una sub-società di relitti farfuglianti, in attesa -o alla ricerca- di chi li dominerà.