In Puglia ti aspetta uno stipendio di 2.500 euro: ma solo se sei immigrato

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Il Banco delle Opere di Carità di Puglia e l’Associazione Form.ami hanno pubblicato un avviso rivolto ad immigrati extracomunitari e aziende per l’attivazione di tirocini retribuiti con indennità di frequenza mensile di 2.500 euro per ognuno.

L’iniziativa rientra nel Progetto RE.LA.R. – finanziato dal governo – e finalizzato alla realizzazione di misure e servizi per l’inserimento lavorativo di immigrati extracomunitari presenti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. L’obiettivo è migliorare la condizione sociale ed occupazionale degli immigrati – non degli italiani -tramite la formazione e qualificazione professionale degli stessi, attraverso l’attivazione di tirocini retribuiti per immigrati extracomunitari.

Sui soldi pubblici – tasse nostre – si sono gettati come avvoltoi il Banco delle Opere di Carità – coi soldi degli altri – di Puglia e l’Associazione Form.ami. A loro saranno destinati 6 milioni di euro con i quali prevedono l’inserimento complessivo di 50 immigrati nei percorsi formativi. Per ciascun tirocinio è stato stanziato un contributo economico di 5.000 euro:  2.500 euro al mese andranno a ciascun immigrato, gli altri 2.500 alle “associazioni”.

tirocini retribuiti previsti nell’ambito del Progetto RE.LA.R. sono rivolti a cittadini immigrati extracomunitari presenti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, con particolare riferimento a richiedenti e titolari di protezione internazionale (quelli come Kabobo insomma) presenti nelle strutture e nei centri di accoglienza della Regione Puglia. Dove era anche il picconatore prima di trasferirsi a Milano.

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L’intervento complessivo ha una durata di 12 mesi.

Questa è la disoccupazione ufficiale nelle regioni interessate. In media quasi uno su cinque non ha un lavoro. Se parlassimo di giovani la cifra assumerebbe livelli “greci”.

  • Calabria        20,6
  • Sicilia            19,6
  • Campania    19,3
  • Puglia           16,1

Ma governo, regioni ed enti sedicenti religiosi si occupano degli immigrati. Come chiamereste voi dei genitori, che non danno da mangiare i propri figli per comprare dei regali ai figli degli altri?

Chi volesse manifestare tutto il suo sdegno per questo ennesimo atto di razzismo contro gli autoctoni, può farlo a questa mail: diocesi.ugento@progettopolicoro.it.

 




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