Arabia: lì gli immigrati li prendono a cinghiate – VIDEO

Vox
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Un video girato in Arabia Saudita mostra a tutti come, nei paesi arabi, vengono trattati gli immigrati. Non che sia una novità per chi conosce la situazione.

Il filmato mostra un funzionario della città costiera di Gedda cacciare un gruppo di africani fuori da un ufficio passaporti e picchiare uno di loro con una cintura, gridando: “Fuori”. Bisognerebbe prendere esempio dai sauditi.

“Ogni giorno, centinaia di persone si presentano ai centri, per legalizzare il loro status”

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Ogni città ha un centro. E’ dove gli immigrati ottengono il lavoro e il permesso di soggiorno. Questi immigrati sono per lo più provenienti da Asia, Africa sub-sahariana e vicino Yemen.

Per lavorare in Arabia Saudita, a meno di non versare una grossa cifra per un permesso di soggiorno – altro esempio da seguire – un lavoratore ha bisogno di uno sponsor [NdR: come in alcuni altri paesi del Golfo, l’Arabia Saudita ha adottato la ‘ kafala sistema di immigrazione ‘in base al quale i potenziali immigrati devono avere un ‘Kafeel’, o sponsor, funzionava così la legge Turco].

Dopo la polemica causata dalla prima ondata di espulsioni [NdR: 200.000 immigrati sono stati mandati a casa ], il re ha consentito un periodo di grazia di tre mesi per dare alla la possibilità di legalizzare il proprio status, trovando uno sponsor. Così i lavoratori vanno verso i centri, come quello mostrato nel video, per legalizzare il loro status.

I centri di sono sopraffatti. Ci sono immigrati sul pavimento, nei corridoi o davanti all’edificio. In questo video, un funzionario aveva chiaramente avuto abbastanza della folle di immigrati. Cari immigrati islamici: andate dai vostri fratelli in Arabia Saudita.

Il video è stato girato domenica 26 Maggio da un uomo che aveva accompagnato la sua collaboratrice domestica all’ufficio passaporti. In Arabia Saudita gli immigrati vivono una situazione semi-schiavile. E’ lì che dovrebbe andare la congolese, a portare “integrazione”. E lì dovrebbero andare Onu, Ue e tutta la banda. Ma non ci vanno. Perché? Perché sennò le cinghiate toccano anche a loro, molto meglio fare i protestatari di professione dove non corri alcun rischio e dove non serve a nulla.