E’ l’effetto Monti. La disoccupazione “ufficiale”, che non comprende quelli che il lavoro non lo cercano neanche più, è salita all’11,7%. Pubblicando i dati destagionalizzati e provvisori, l’Istat fa sapere che si tratta del tasso più alto dal quarto trimestre 1992.
A gennaio il numero di disoccupati ha sfiorato i 3 milioni: gli occupati sono 22 milioni 688mila, in calo dello 0,4% rispetto a dicembre dello scorso anno, mentre su base annua si registra una diminuzione dell’1,3%.
Non solo. Nel 2012 il numero dei precari ha infatti toccato i massimi con 2 milioni e 375mila contratti a termine e 433mila collaboratori. Insomma, si tratta di 2,8 milioni di lavoratori senza posto fisso. Il livello di dipendenti a termine è il più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004, cioè dall’inizio delle serie storiche relative.
L’Eurostat ha fatto sapere che con il 38,7% di giovani senza lavoro l’Italia è il Paese più colpito in Europa dopo la Spagna, dove ha raggiunto il 55,5%. In Italia un anno fa era, infatti, a 32,3%, mentre in Spagna aveva raggiunto il 50,2%. Secondo l’Istat, nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%.
E ricordiamo che è in questo contesto di catastrofe occupazionale che solo pochi mesi fa il governo Monti ha fatto una sanatoria di immigrati clandestini.
L’unica possibilità è l’uscita dall’Euro: vero Beppe? O preferisci appoggiare un governicchio Bersani?
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