MIGRANTI SCATENATI: 80 MILA BIMBE INFIBULATE IN ITALIA

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Sono le nuove tradizione che dobbiamo importare e integrare, secondo la bufala politica Boldrini. Sono fra le 61mila e le 80mila donne presenti in Italia che sono state sottoposte durante l’infanzia ad aberranti pratiche di infibulazione.

Le mutilazioni genitali femminili sono tipiche del mondo islamico e africano, e consistono nell’incisione o asportazione dei genitali femminili esterni.

L’infibulazione riguarda fino al 90% delle donne nell’Africa profonda, soprattutto nel Corno d’Africa e nell’Africa Subsahariana, ma anche in Egitto e Guinea.

E siccome con i migranti importi anche le loro tradizioni, ormai riguarda anche donne che vivono nelle città italiane. Un’altra smentita dello Ius Soli: non è dove nasci o vivi a dire chi sei, ma di chi sei figlio.

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Nel corso di un’audizione in commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo, è stato presentato un rapporto dell’Università Bicocca che ha aggiornato, rivedendoli al rialzo, i dati precedenti, finora unici: quelli di uno studio governativo del 2009. Incrociando i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità e i numeri della popolazione residente in Italia e proveniente da Paesi a tradizione escissoria, 8 anni fa il demenziale e mangiasoldi Dipartimento per le Pari opportunità stimava che vivessero in Italia 35mila donne che avevano subito mutilazioni, e che 1.100 ragazze di età inferiore ai 17 anni fossero a rischio.

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Lo studio recente della Bicocca, che tiene conto dell’area geografica e dell’estrazione sociale di provenienza, porta a stime più elevate: oggi le donne presenti in Italia che sarebbero state sottoposte durante l’infanzia a mutilazione sono tra le 61mila e le 80mila. Il gruppo più colpito è quello nigeriano che, insieme all’egiziano rappresenta la metà del totale. E sarebbero 25mila le donne che vivono in Lombardia vittime di questo abuso, senza calcolare le migranti irregolari. D’altra parte, stime recenti citate in un saggio pubblicato a maggio da Neodemos.it ipotizzano la presenza in Europa di 550mila immigrate di prima generazione mutilate (507mila negli Usa).

Rolfi, Lega: «Abbiamo voluto questa audizione per meglio comprendere la drammaticità del tema, che non riguarda solo i Paesi di provenienza ma anche noi, compresa la Lombardia. Tante donne, anche nate qua, quando rientrano nei paesi di provenienza vengono sottoposte a questa pratica. Il Consiglio ha già approvato una mozione all’unanimità e sono stati messi in campo alcuni interventi. Ora dobbiamo abbattere le false convinzioni che colpiscono le donne, e favorire una vera integrazione, che accantoni ciò che è così palesemente in contrasto con i nostri valori».

Ci mancava il leghista che parla di ‘integrazione’. La cosiddetta ‘integrazione’ non esiste. Di più: non è neanche auspicabile, perché significa meticciamento. Certe popolazioni saranno sempre un cancro incistato nel territoio. Il cancro non si ‘integra’, si ‘espelle’.

Se fanno questo alle loro figlie, pensate cosa potrebbero fare e cosa stanno facendo alle vostre.