MPS: la mucca da mungere del PD

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”Il Monte dei Paschi di Siena e’ stato usato come un bancomat dai partiti, ex DS poi PD in testa. Oggi quel partito continua a scegliere di sacrificare i piccoli risparmiatori, pur di evitare la nazionalizzazione e fare chiarezza sui 47 miliardi di crediti deteriorati, cioe’ quei soldi dati soprattutto (80%) a grandi gruppi amici di partito o societa’ partecipate e malgestite da Comuni e Regioni o chissa’ chi altro, perche’ anche su questo la banca ha omesso l’opportuna trasparenza”. Lo scrive sul blog di Beppe Grillo Giacomo Giannarelli, Consigliere regionale M5S e Presidente Commissione d’inchiesta Scandalo Monte dei Paschi di Siena secondo il quale la decisione del cda di trovare sul mercato 5 miliardi di euro di ricapitalizzazione per evitare il fallimento della banca, comporterebbe che ”il bail in e’ gia’ iniziato”. Per il M5s ci sono ”centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori che hanno una o piu’ delle 7 obbligazioni subordinate MPS. La banca ha detto in pratica: avete cinque giorni per accettare la conversione volontaria di queste obbligazioni in azioni e ci aiutate nell’aumento di capitale oppure arriva il bail in e questo valore sara’ azzerato”.