Secondo quanto riportato da Il Mattino, l’Università “L’Orientale” di Napoli sta impartendo gratis – quindi a spese dei contribuenti – ai clandestini africani corsi ad hoc per insegnare i fondamenti della nostra lingua e di conversazioni ordinarie.
Lo conferma tutta eccitata la professoressa Anna de Meo, presidente del Cicla: “L’iniziativa pilota, senza precedenti in Italia, sta suscitando grande entusiasmo”. Il progetto è gestito dalla onlus Less e il corso iniziale è stato seguito da oltre 90 clandestini.
E voi avete pagato.
Non solo. Questi sedicenti profughi – nessuno di loro è stato riconosciuto come tale – hanno espresso la volontà di intraprendere una carriera universitaria all’interno dell’ateneo partenopeo. Una possibilità che ha già ricevuto l’approvazione e il sostegno della rettrice, tal Elda Morlicchio, che consiglia: “All’inizio si può frequentare un corso o due, solo per acquisire una specializzazione e trovare lavoro con più facilità”.
Domanda: ma non vengono a ‘fare i lavori che noi non vogliamo fare’? Fuggono dalla guerra, o sono immigrati clandestini in cerca di lavoro?
“L’Orientale”, come un’organizzazione di scafisti, va anche incontro a quelli, fra i clandestini, che vorrebbero continuare il proprio viaggio verso Nord, introducendoli ai corsi di Tedesco della facoltà di Lingue. Tutto compreso. Pagate voi.
Insomma: mentre tu, studente italiano paghi le tasse universitarie, le paghi anche per il finto profugo nigeriano.