Dopo lo sfogo del poliziotto romano diffuso da Vox, e riportato da decine e decine di giornali, il sindacato di Polizia Coisp esce allo scoperto.
Lo fa denunciando quanto sia «assurdo che ci venga chiesto di alzare i manganelli contro gente perbene che si sente abbandonata dalle istituzioni e che tenta di difendere la propria casa».
Riprende esattamente le istanze poste dal ‘nostro’ poliziotto.
«Da Roma a Treviso, da Terni a Lucca a Verona, in ogni città d’Italia sta esplodendo un’emergenza sociale legata all’accoglienza di migliaia di immigrati che la politica sta scaricando esclusivamente sulle forze dell’ordine che continuano a registrare feriti su feriti. Mentre monta il malcontento della cittadinanza, la politica e le istituzioni preposte continuano a gestire l’enorme flusso di immigrati con incredibile superficialità, riducendolo ad un semplice problema di ordine pubblico, e così esasperando da un lato gli stessi immigrati, lasciati allo sbando e senza alcun reale sostegno, dall’altro gli abitanti delle città destinate ad ospitarli, giustamente preoccupati per la propria sicurezza – aggiunge Maccari – Nel mezzo ci siamo noi, i poliziotti, a prendere le botte dall’una e dall’altra parte, e spesso costretti ad interventi di ordine pubblico di cui non possiamo che vergognarci».
«Non vogliamo indossare la divisa per essere forti con i deboli – aggiunge Maccari – mentre in altre occasioni siamo costretti a stare fermi mentre hooligans e teppisti distruggono le città. Non indossiamo la divisa per essere aggrediti e feriti da immigrati, alcuni dei quali comprensibilmente esasperati, perché anziché trovare un’accoglienza dignitosa, vengono trattati come bestie da chi usa l’emergenza immigrazione soltanto per fare soldi. La politica e le istituzioni affrontino il problema con serietà e competenza, e non con l’improvvisazione che li sta contraddistinguendo, mentre mandano le forze dell’ordine a prendere le botte ed a fare sfogare la rabbia di cittadini e immigrati».
