La barzelletta renziana continua. Non bastano le migliaia che quotidianamente raccattano ovunque e poi vomitano sulle nostre coste, ora, vanno anche a caccia di cadaveri.
Su indicazione della presidenza del Consiglio, sono infatti iniziate davanti alle coste libiche – e non nel mitologico ‘Canale di Sicilia’ – le costose operazioni di recupero dei cadaveri dal peschereccio inabissatosi il 18 aprile scorso con circa 700 clandestini a bordo. Lo ha comunicato la Marina Militare.
Ingordi.
Le operazioni, dal costo che non potrà che essere milionario, sono infatti affidate, a spese nostre, alla Marina Militare che opererà con il cacciamine Gaeta, una unità navale da ricerca costiera – nave Leonardo, e nave Gorgona come unità di supporto oltre ad un team del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) di Comsubin. Il recupero sarà effettuato con l’utilizzo dei veicoli a comando remoto in dotazione al Gruppo Operativo Subacquei in grado di intervenire a quote profonde.
Non siamo dinanzi a persone normali. Ma a dei fanatici affaristi. Dopo le cooperative viaggi, ora anche le cooperative di pompe funebri entrano nel business.
Vogliamo la lista di chi ci mangerà. Sui cadaveri.
Per quale motivo la Marina italiana debba andare a recuperare in un paese straniero, cadaveri di stranieri affondati su una barca straniera, è qualcosa che solo uno come Renzi può comprendere.
