Ocse: ‘In Italia immigrati triplicati in dieci anni, troppi italiani disoccupati’

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INVITA A FERMARE I RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI E NUOVI INGRESSI VISTA LA DISOCCUPAZIONE

A parte la Spagna, l’Italia è il Paese Ocse con la più alta crescita annuale della popolazione immigrata: la percentuale di stranieri sul totale della popolazione lavorativa è “circa quadruplicata dal 1996 al 2011 ed è quasi triplicata tra il 2001 e il 2011,fino a raggiungere il 9%”.

Tra il 2011 e il 2012 gli immigrati erano 4,5 milioni.

Ovviamente è un caso, che Italia e Spagna siano i Paesi europei dove l’economia va peggio. Ed è un caso, che in Spagna vada peggio che in Italia.

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L’immigrazione è una risorsa. Si, per le proprietarie di hotel di lusso.

Negli ultimi tempi, ‘non si viene più in Italia per lavorare, dice OCSE, ma per i ricongiungimenti famigliari‘, che hanno portato in Italia una crescente popolazione in cerca di sussidi, proporzionalmente più giovane della popolazione nativa: una forza di occupazione.

OCSE suggerisce di chiudere all’ingresso di nuovi immigrati, visto che ‘fra il 2007 e il 2012, la disoccupazione fra gli immigrati uomini è cresciuta dal 5,3 al 12,6%. L’Ocse suggerisce il riassorbimento dei disoccupati già presenti sul territorio, prima di reclutare forza lavoro dall’estero‘, e anche ‘la limitazione dei permessi di soggiorno per gli immigrati di età inferiore ai 18 anni‘.




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