GRADISCA – I lavoratori del doppio centro immigrati di Gradisca, Cie (centro per espulsioni) e Cara (dove gozzovigliano clandestini sedicenti profughi a 45€ al giorno), hanno proclamato per venerdi 7 marzo una giornata di sciopero con presidio davanti alla sede della Prefettura di Gorizia: la decisione è stata presa nel corso di una riunione, i dipendenti del consorzio siciliano Connecting People e i liberi professionisti (medici e infermieri) sono senza stipendio dallo scorso novembre perché la cooperativa che lo gestisce è a un passo dal fallimento. Chiedere al nuovo ministro. E noi che si pensava questi samaritani lavorassero gratis!
I dipendenti del Cie sono in Cassa integrazione in deroga fino al 31 marzo, ‘grazie’ ai clandestini che alcuni mesi fa diedero fuoco alla struttura determinandone la temporanea chiusura, che il Pd vorrebbe rendere definitiva. Medici e infermieri a partita Iva non vedono un soldo addirittura da 10 mesi e ieri hanno esposto dei cartelli di protesta al di fuori dell’ex Polonio.
Come mai la Prefettura non ha proseguito nell’erogazione diretta dei salari, bypassando Connecting? Il procedimento, è stato spiegato, è stato sospeso per la sopraggiunta ingiunzione di una ditta creditrice nei confronti del consorzio, la Serenissima ristorazione, che forniva i pasti al Cie/Cara. Come si vede, gira un bel business, intorno ai cosiddetti profughi e sono in molti a mangiarci. E’ l’operazione Mare Nostrum che arricchisce un branco di corrotti a spese nostre.
I prodotti per le sanificazioni stanno ormai terminando, e, ci informa il giornale ‘razzista’ Repubblica: ‘in una struttura in cui vivono (e dalla quale possono liberamente uscire sul territorio) ospiti potenzialmente portatori di patologie quali scabbia e tubercolosi‘. Allora è vero, che gli immigrati portano le malattie.
e prosegue, lo stesso ‘giornale’: «Non ci sono più – ci raccontano – neppure i soldi per le “pocket money», le chiavette su cui secondo la convenzione vengono giornalmente caricati tre euro e mezzo con cui gli ospiti possono acquistare a scelta una scheda telefonica, biglietti per i mezzi pubblici, sigarette o bibite. Con l’assurdo che ci sono profughi che hanno maturato crediti per 80-100 euro senza averli mai potuti spendere.
No, l’assurdo che questi soldi vengano dati loro. E che ci sia qualcuno che definisca delle regalie ‘crediti maturati’.