“Volevo essere arrestato perché la mia storia facesse il giro del mondo”. Lo ha detto stamane durante l’interrogatorio in aula a Milano, Oussenyou Sy, il 47enne senegalese con cittadinanza italiana che lo scorso 20 marzo ha dirottato, sequestrato e incendiato un pullman con a bordo 50 bambini, due insegnanti e una bidella, nei pressi di San Donato milanese. Voleva una strage in nome dei migranti.

Ha spiegato che il suo piano era di arrivare con il bus a Milano, “o comunque oltre l’Adda”, per fare in modo che il tribunale competente per il suo caso fosse quello di Milano. “Volevo venire in uno dei tribunali più grandi al mondo” per “raccontare l’orrore che sta accadendo davanti ai nostri occhi”, ovvero la situazione dei clandestini morti nel Mediterraneo.
Come ha sottolineato il pubblico ministero Luca Poniz, titolare dell’ indagine, al contrario l’uomo, in varie occasioni e nel corso dell’interrogatorio avvenuto dopo il fatto, ha sostenuto di volere arrivare col pullman all’aeroporto di Linate.
E’ stato fomentato da Ong e dalla sinistra. E’ il primo ‘terrorista umanitario’. I mandanti sono oggi al governo.
