“Il suo modo di esprimersi non è rispettoso”; “Per un politico di alto livello non è appropriato”; “Salvini viola i diritti umani”
“Il tono che usa, e il modo con cui esprime le sue idee, è pericoloso”, “La nostra politica è niente razzisti a bordo”.
“Se in futuro dovessi recuperare dei naufraghi ancora una volta nella zona Search and Rescue libica, li porterò in Italia. Perché Lampedusa è il porto sicuro più vicino, lo dicono le leggi del mare”.
No, lo dice la tua testa vuota. Se anche non considerassimo Tripoli un porto sicuro, e invece lo è, visto che il bombardamento dell’altro giorno è un attentato terroristico che potrebbe avvenire anche a Parigi e i turisti affollano le spiagge, ci sarebbe la Tunisia prima dell’Italia. E in questo caso dubbi non ce ne sono.
Ma come si sa, i tedeschi hanno il vizio di non rispettare le frontiere altrui. Prima lo facevano almeno per conquista, oggi come negrieri: ma il concetto che sottende il tutto è un malriposto senso di superiorità morale rispetto agli altri.
E poi, si potrebbe anche capire se ‘salvasse’ libici, questa scriteriata raccatta nigeriani che pagano migliaia di dollari: se i porti libici non sono sicuri, perché ci sono andati?
Rackete e i suoi colleghi vanno tutti messi in condizione di non nuocere.
O ci pensa lo Stato, o ci penseranno i patrioti. La pazienza contro chi attenta al nostro futuro è finita.
Se fossi un giocatore di basket avrei appena fischiato un “tecnico” all’arbitro.
Invece sono un semplice commentatore e mi limito a commentare: occhio ai proclami che possono essere tacciati di istigazione alla violenza. Mi dispiacerebbe dovervi comprare delle arance.
Le sparate lasciatele a noi, siamo qui apposta.
Ah, comunque, “tutti al muro”. 😉
Solo metodi da NKVD, unitamente all’impiego della forza militare, possono salvare la situazione.
Bisogna fare sparire magistrati, prefetti, personale CRI, e altra feccia, nottetempo e, contemporaneamente, lanciare un attacco aeronavale e missilistico devastante contro il Nord Africa.
Magari potessimo cominciare subito non ne vedo l’ora…