Un immigrato, noto per le sue minacce e gli atteggiamenti violenti tra i commercianti di Perugia, è accusato di aver brutalmente aggredito un noto barista 80enne. L’aggressione è avvenuta all’alba del 5 giugno. Questo potrebbe essere il secondo caso in due settimane in cui l’immigrato evita il procedimento penale.
L’uomo era già apparso davanti al giudice Natalia Giubilei per rispondere dell’accusa di violenza sessuale. Una donna ha raccontato gli abusi subiti dall’immigrato. Tuttavia, le sue condizioni hanno convinto il gup a richiedere una perizia psichiatrica. L’esperto Franco Simonucci ha diagnosticato una schizofrenia cronica paranoide, una malattia irreversibile che compromette permanentemente la sua capacità di intendere e di volere e di partecipare a un processo.
Il 25 giugno, Giubilei ha firmato il non luogo a procedere, imponendo la libertà vigilata per due anni. Questa decisione potrebbe essere ribadita nel procedimento per le lesioni all’anziano titolare del bar di via Baglioni. Il giudice Emma Avella ha deciso di voler ascoltare in aula Simonucci, per sentire dalla sua viva voce le valutazioni sulla tenuta psicologica dell’immigrato.
Il 16 luglio, si torna in aula per ascoltare il medico, mentre il 37enne è attualmente ancora nel carcere di Capanne. L’uomo è stato arrestato poco dopo l’aggressione all’anziano barista, ritrovato dalla polizia in piazza IV Novembre, dopo le violentissime sediate sulla schiena e la testa dell’uomo.
A causa dell’aggressione, la vittima ha riportato lesioni gravi, con una prognosi di 40 giorni. Nonostante ciò, il procedimento penale potrebbe essere già chiuso.
Non volete processarlo perché matto? Rimandatelo a casa propria.