# La Supercoppa Italiana in Arabia Saudita: Una Contraddizione di Valori
La decisione di giocare la Supercoppa Italiana 2024 in Arabia Saudita ha sollevato una serie di questioni etiche e morali. Questa scelta, motivata solo da ragioni economiche, mette in luce una contraddizione fondamentale nel calcio italiano.
In Italia, la Lega di Serie A ha imposto agli italiani la presenza di donna nel calcio maschile, con l’introduzione di un arbitro donna in Serie A. Perché noi dobbiamo adeguarci alla stupidità anglofila.
Ma in Arabia Saudita obbediscono e non portano la Caputi. Altrimenti avrebbero dovuto imbacuccarla da capo a piedi e se qualche calciatore l’avesse toccata sarebbe stato arrestato. Se poi le fosse preso un colpo in campo, sarebbe morta in attesa di soccorritori femmine che non esistono.
La decisione di giocare la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, dove le donne sono soggette a restrizioni significative sotto la legge della Sharia, rappresenta una chiara contraddizione. Nonostante la Lega di Serie A promuova l’arbitro donna in Italia, non porta lo stesso arbitro donna in Arabia Saudita a causa delle restrizioni imposte dalla Sharia.
Questa contraddizione solleva domande sulla coerenza dei valori promossi dalla Lega di Serie A. Da un lato, la Lega impone una falsa parità di genere nel calcio italiano, come se la parità fosse mischiare le carte. Dall’altro, accetta di giocare in un paese dove le donne non godono di diritti.
Inoltre, la decisione di giocare la Supercoppa in Arabia Saudita potrebbe essere vista come un avallo delle restrizioni imposte alle donne in quel paese. Questo potrebbe danneggiare la reputazione della Lega di Serie A e del calcio italiano nel suo complesso. Quale reputazione, vi chiederete voi?

Perché lì in Arabia Saudita per quanto fanatici, sono normali. Qui in Occidente non siamo più normali. Anche da noi fino a cinquant’anni fa era impensabile che una donna potesse giocare a calcio o fare l’arbitro. Perché fino a cinquant’anni fa ancora la normalità era dominante. Maschi e femmine erano considerati diversi ma complementari, mentre oggi purtroppo sono considerati “uguali”, con una fantomatica uguaglianza che danneggia ambedue i generi.
Già.. vero.. purtroppo la decadenza è qua da noi
Io mi meraviglio moooolto più del fatto imbarazzante che ci siano ancora fenomeni che guardano il “calcio”…