# L’Impatto dell’Immigrazione sulle Finanze Pubbliche: Uno Studio Olandese Allarma gli Esperti in tutta l’Europa Occidentale
“I #migranti pagano le pensioni agli italiani” (cit @Tboeri)
Falso!
Uno studio olandese, intitolato “Conseguenze dell'immigrazione per le finanze pubbliche”, afferma che “l’immigrazione distrugge lo stato sociale”.
L’immigrazione di massa segnerà “la fine dello stato sociale… pic.twitter.com/n5wRRvQmv8
— Francesca Totolo (@fratotolo2) January 18, 2024
Gli eminenti ricercatori sull’immigrazione dei Paesi Bassi, guidati da Gerrit Kreffer, hanno esaminato le “conseguenze dell’immigrazione per le finanze pubbliche” (titolo dello studio). I loro calcoli non lasciano dubbi su ciò che significa la migrazione di massa come quella in Italia.
In particolare, scrivono gli esperti, significa “la fine dello stato sociale come lo conosciamo oggi”. Questo studio fornisce dettagli su quanto costa allo stato un rifugiato, o in che misura lo arricchisce. La tabella suddivide gli immigrati in base al motivo della migrazione (ad esempio asilo, lavoro), ai paesi di origine e alle conseguenze finanziarie.
I rifugiati più costosi provengono dall’Africa. In media, incidono negativamente sul bilancio con 625.000 euro a persona. Al contrario, ci sono i pochi lavoratori immigrati dal Giappone e dagli Stati Uniti: pagano in media 625.000 euro al fisco (in saldo). Contrariamente a quanto si dice spesso in Italia, i richiedenti asilo, ad esempio, non producono in media alcun effetto positivo sul tesoro pubblico – al contrario, causano costi per un importo medio di 475.000 euro nella loro vita.
Il ricercatore sulla migrazione di Brema, Stefan Luft, ritiene che lo studio olandese sia “molto importante e significativo”. Luft spiega: “Questi studi forniscono alla politica importanti indicazioni”. I Paesi europei hanno molte somiglianze strutturali. Luft: “In Germania non si effettuano analisi che si concentrano in dettaglio sulle regioni di origine. Si teme che ciò possa essere percepito come discriminazione. Quindi si chiudono deliberatamente gli occhi sulle diverse bilance di integrazione e sulle loro cause”. In questo modo, non si devono “trarre conclusioni che politicamente non si vuole comunque trarre”.
Stefan Heck, esperto di politica interna della CDU, è allarmato. Egli richiede: “Ogni decisione politica viene esaminata per le sue conseguenze finanziarie – la politica migratoria non deve essere un’eccezione! Abbiamo bisogno di tali cifre anche per la Germania”.
In Italia continuiamo ad importare parassiti attraverso ricongiungimenti familiari, barconi e decreti flussi per immigrati a basso costo che arricchiscono solo i finanziatori dei partiti responsabili e gli editori dei giornali che li appoggiano.
Questo studio divulgato tardivamente in un’Europa letteralmente infestata dalla massiccia e ingombrante presenza della marmaglia arabo-islamica e ne(g)ra subsahariana, ha scoperto l’acqua calda. Non è mai stato vero che gli immigrati sono una forza-lavoro necessaria e che pagano le pensioni ai sempre più numerosi anziani europei. Invece, è sempre stato vero e non è mai stato detto perché non si doveva dire, che gli immigrati drenano risorse ai cittadini. Poiché spesso e volentieri sono una palla al piede, soprattutto i figli che secondo il PUD liberalprogressista dobbiamo importare per contrastare il calo demografico che peraltro è stato provocato dagli stessi liberalprogressisti.
Perché ricordiamoci che denatalità autoctona e immigrazione allogena, sono ambedue fenomeni pilotati e volutamente provocati dalla cricca mafiosa liberalprogressista che domina incontrastata tutto l’Occidente di razza bianca e religione cristiana da mezzo secolo.
://www.huffingtonpost.it/esteri/2016/07/04/news/brexit_la_gran_bretagna_ha_fatto_un_favore_a_se_stessa_e_al_mondo-5691698/