Violentata a 13 anni, spogliata e picchiata: caccia al solito AFRICANO

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Ha lottato con le unghie e con i denti, per sottrarsi a quell’immigrato che la stava toccando e spogliando. E che ha tentato di stuprarla.

Lei, poco più che una bambina, tredici anni appena.

Le violenze sessuali degli immigrati, a Bologna, non risparmiano nemmeno le bambine. Anzi, sono le prede più ambite. E l’orrore, ancora una volta, avviene per strada.

Stando a quanto trapela, nel massimo riserbo degli inquirenti, teso anche a tutelare la giovanissima vittima di questa brutalità, l’aggressione sessuale è avvenuta la sera del primo novembre, in zona Barca, intorno alle 23.

La ragazzina era scesa da un bus e stava tornando a casa, quando è stata aggredita, mentre si trovava ancora nei pressi della fermata, da un immigrato, stando alla descrizione fornita dalla vittima, AFRICANO.

L’AFRICANO ha afferrato la tredicenne e ha iniziato a toccarla, tentando di toglierle i vestiti e arrivando a tentare di stuprarla. Lei, benché spaventata, non si è arresa per un attimo a quella violenza, ha reagito con tutte le sue forze, riuscendo a sottrarsi a quell’abbraccio schifoso e a scappare via.

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Si è rifugiata a casa, provata, in lacrime e stravolta. E si è confidata subito con la sorella più grande. È stata la ragazza a chiamare la polizia, raccontando quello che era accaduto. In un attimo alla Barca sono arrivate più volanti della Questura, per ascoltare la tredicenne e per cercare di individuare il suo aggressore, per capire se lo conoscesse o se non lo avesse mai visto prima, se potesse ancora essere nel quartiere.

Nella strada dove la giovane ha raccontato di essere stata aggredita è intervenuta anche la Scientifica, per individuare eventuali tracce lasciate dal bruto e per verificare la presenza di telecamere. E dopo il primo intervento, l’indagine è passata alla Squadra mobile, che sta lavorando per individuare il violentatore.

La giovanissima, quella stessa sera, è stata accompagnata all’ospedale Maggiore, per essere sottoposta, come da prassi, al protocollo Eva per le vittime di violenza sessuale. Una storia terribile, su cui gli investigatori della Squadra mobile adesso lavorano nel massimo silenzio, dopo aver informato la Procura e ascoltato la bambina in audizione protetta.

Sarà l’ennesimo sbarcato a Lampedusa e trasferito a Bologna come altre migliaia, in tutta Italia. Come i 1.300 delle ultime ore.

Lo Stato porta gli stupratori delle vostre figlie in Italia. E poi li libera sul territorio. Dove, poi, hanno libertà di violentare difesi da settori deviati della magistratura.

Violentata a 13 anni, spogliata e picchiata




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