Sbarchi autonomi anche sull’isolotto di Lampione, dove sono giunti 38 già recuperati da una motovedetta della Guardia costiera. Incluso ieri sono sbarcati in 24 ore quasi 5mila clandestini.
La maggior parte degli sbarcati sono subsahariani, di tunisini se ne vedono molto pochi in questa ondata a Lampedusa, e tutti sono partiti dalla Tunisia, con prevalenza da Sfax. A dimostrazione di come funzioni l’accordo firmato dal leader di Fratelli d’Africa col Tunisino. E stanno arrivando quasi esclusivamente giovani maschi in età militare: è di fatto un’invasione. Ma noi inviamo le crocerossine in divisa a raccattarli e portarli prima a Lampedusa e poi nelle nostre città.
“Prevedo, entro questa sera, un centinaio di sbarchi. La situazione è veramente drammatica”, ha detto il prefetta di Agrigento Filippo Romano. Tutto impegnato nell’opera di trasferimento di questi invasori nelle vostre città.
Intanto il sindaco si appella al governo: “Non sono più numeri che può sostenere quest’isola. Serve che intervenga la Difesa”. Chi, Crosetto? Lui è impegnato in Ucraina. E, al massimo, le navi militari servono per facilitare il trasferimento nelle città italiane, non certo per bloccare le partenze.
Meloni è un ladro di voti. Un traditore della peggiore specie.
”Tutto il mondo è Paese, quindi? Quasi, visto che nel Nordafrica e nel Medio Oriente, nessun intellettuale teorizza colpe ancestrali dei propri popoli da espiare con un’accoglienza senza limiti.”
Adriano Scianca e Matteo Ghisalberti, ”Anche in Nordafrica temono la sostituzione di popolo. «I neri sono diventati troppi»”, ”La Verità”, Domenica 26 Febbraio 2023, pagina 14.
Invece ce le abbiamo le colpe ancestrali! eccome!
Verso noi stessi! non verso gli stranieri!
È la nostra stessa malvagità, italicida, che fa sbarcare le orride orde d’orchi invasori!
L’ultracotanza italicida proibisce l’autocritica! proibisce di vedere l’orrido errore primordiale!
”Se noi dobbiamo risvegliarci una volta, e riprendere lo spirito di nazione, il primo nostro moto dev’essere, non la superbia né la stima delle nostre cose presenti, ma la vergogna. E questa ci deve spronare a cangiare strada del tutto, e rinnovellare ogni cosa. Senza ciò non faremo mai nulla. Commemorare le nostre glorie passate, è stimolo alla virtù, ma mentire e fingere le presenti è conforto all’ignavia, e argomento di rimanersi contenti in questa vilissima condizione.”
Giacomo Leopardi, Zibaldone, 865-6.