Le priorità. Il problema non è lo schifo che viene diffuso, perché questo serve ad abbassare il livello coscienziale e creare sudditi più obbedienti. Il problema è che fine fanno i dati dei segaioli.
Il garante è preoccupato per la privacy dei segaioli:
Come vengono gestiti e che fine fanno i dati degli utenti che navigano su Pornhub? Il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto informazioni a Mg Freesites Ltd, la società cipriota che gestisce Pornhub, riguardo alla versione italiana del sito. Diversi i profili sui quali l’Autorità intende fare luce, dopo il reclamo di un utente. La società dovrà chiarire se effettua trattamenti di profilazione degli utenti e, in tal caso, con quali modalità e finalità. Per quanto riguarda l’uso di cookie e altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici, la società dovrà indicare la base giuridica del trattamento (sia per gli utenti che abbiano creato un account sulla piattaforma sia per quelli non autenticati), la tipologia e la natura dei dati eventualmente raccolti, nonché le modalità tecniche per raccogliere il consenso e quale informativa sia stata resa agli utenti.
Mg Freesites – si legge ancora in una nota diramata dal Garante per la privacy – dovrà inoltre chiarire se i dati raccolti siano comunicati a terzi, precisando gli eventuali destinatari e chiarendo se tale circostanza sia stata preventivamente resa nota agli utenti. L’Autorità ha infine chiesto quali misure siano state adottate per verificare l’età anagrafica degli utenti e per consentire agli utenti l’esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali. La società ha 20 giorni per rispondere alle richieste dell’Autorità.
Il porno è stato diffuso in modo capillare e massiccio per disarticolare la società. E’ diventato troppo facilmente accessibile, come il gioco d’azzardo. Questo ha e avrà delle conseguenze.
con Darpa & Haarp possono e sanno tutti i big noise big ears…