Succhiotto alla bambina di 12 anni, niente processo per l’immigrato

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Basta tornare a casa propria e non ti processano. Ovviamente, tenerlo in carcere una volta individuato sarebbe stato ‘razzista’.

Approfittò dell’assenza dei genitori per violentare la bambina di 12 anni, dopodiché ha fatto perdere le sue tracce.

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Per questo oggi, mercoledì 21 giugno, il Tribunale di Tivoli ha emesso una vergognosa sentenza di non luogo a procedere per mancata conoscenza del procedimento penale da parte di Gabriel Viorel Simion, immigrato di 39 anni, imputato per violenza sessuale su minore.

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Gabriele Iuzzolino basata sull’articolo 420 Quater del codice di procedura penale che prevede una sentenza di non luogo a procedere in caso di irreperibilità dell’imputato, oltre alla sospensione del corso della prescrizione sino al momento in cui l’imputato sarà rintracciato, in ogni caso entro un termine non superiore al doppio dei termini di prescrizione di cui all’articolo 157.

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Volete stuprare una bambina? Basta che poi non vi facciate trovare. Ovviamente, tenerlo in carcere una volta individuato sarebbe stato ‘razzista’.

Gabriel Viorel Simion era considerato persona di fiducia anche perché all’epoca era fidanzato con una parente del patrigno della bimba. Così un giorno, mentre i genitori erano a lavoro, l’immigrato restò da solo a casa con la bambina e la molestò.

Soltanto in serata la mamma notò sul collo della 12enne un succhiotto e a quel punto la ragazzina raccontò tutto. La donna presentò denuncia, ma nel frattempo Gabriel Viorel Simion aveva già fatto perdere le sue tracce.