Durante la traversata conclusa con il naufragio davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro in cui sono morti una novantina di clandestini, gli scafisti girarono dei video a fini promozionali con la complicità dei clienti che avevano sborsato circa 10mila euro a testa.

È quanto ha raccontato uno dei clandestini non affondati, l’iraniano Rezappourmoghaddam Motjabu ai giudici di Crotone nell’incidente probatorio nell’inchiesta a carico degli scafisti.

Come se ci fosse una differenza sostanziale tra lo scafista e il clandestino che paga. Sono complici nel reato di immigrazione clandestina.

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I video sono stati acquisiti dalla procura. Ai clandestini, ha spiegato il teste, è stato chiesto, come se fossero stati in crociera, di inneggiare all’organizzatore della traversata, il trafficante che aveva una sorta di ‘agenzia viaggi’ in Turchia.

Sono viaggi organizzati. Il fatto che uno di questi sia andato male per alcuni di loro, non toglie il fatto che questi ci invadono e ci prendono anche per il culo:

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