Quanto sono integrati i musulmani che risiedono in Italia? Questo reportage da un quartiere di Milano ormai islamizzato, ci dava una risposta:
“Perché non parlate italiano”, domanda l’inviata di Striscia ad un’immigrata che preferisce rimanere a volto coperto. “Noi non restiamo qui per sempre, torneremo nel nostro paese”, risponde la musulmana, il che sarebbe una bellissima notizia, perché integrarli non è altro che perdere noi stessi e la nostra identità. Integrazione, ricordatelo, è sinonimo di genocidio con altri mezzi.
Un’altra ragazza spiega che è da 10 anni che vive in Italia e “non ce ne frega niente di imparare l’italiano”. E poi aggiunge: “Non ci interessa perché non siamo stabili qui”.
Poi però emergono altri elementi altrettanto inquietanti. Una ragazza infatti spiega di non aver mai imparato la nostra lingua perché “mio marito non vuole”. Mentre un’altra aggiunge: “Non abbiamo nulla da imparare qui. Avete visto come vanno in giro le ragazze? Io ho due figlie, non esiste che le educhi qui. Questo Paese è sbagliato: se educo mia figlia qui finisce che apre le gambe a chiunque“.

“La donna è fatta per stare a casa”, risponde un immigrato. “Mia moglie esce solo accompagnata da me, che parlo egiziano con lei”, ripete un altro.
Vogliono trasformare l’Italia in un califfato islamico. Dobbiamo fermarli. Ora. Il governo attuale può farlo chiudendo i porti, abrogando i ricongiungimenti familiari e tornando allo ius sanguinis.

questi non ne vanno
vengono qui perché attratti dal lusso
visto che hanno ridotti i loro paesi in miseria
creando disparità sociali abissali tra sceicchi e popolame.
Ovunque arrivano fanatici religiosi e fascisti
arrivano anche enormi disparità sociali, tra ricchi e poveri
ove quest’ultimi vivono in miseria.
In Italia ed Europa ce la siamo scampati, perche nel 1945 ci hanno liberati i russi ed i partigiani.
Se ci fosse ancora il fascismo ed il nazismo, saremmo nelle stesse condizioni dei paesi islamici,
con un gruppetto di arci miliardari e tutti gli altri in miseria.
E li che cercano tutt’oggi di portarci la Destra
e la Sinistra (cioe l’altra faccia della destra),
seppur non sempre con successo.