Fdi presenta legge contro la censura dei Social di BigTech

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Ottimo ma non basta. Non solo deve essere vietato ai social con sede in Usa di censurare cittadini italiani, ma deve anche essere garantito a tutti lo stesso diritto: parliamo dello ‘shadow ban’ che permette al Corriere di raggiungere il 100% degli utenti e a chi non è prezzolato l’1%.

E poi, servono multe credibili fino al blocco totale dei social censori in Italia. Comunque, è ottimo che abbiano compreso la vera emergenza: se non puoi parlare nella piazza digitale, non esisti.

Multa di 500mila euro per le “piattaforme digitali” e le “reti sociali telematiche” che si rendono responsabili di comportamenti “discriminatori” o “lesivi” della “parità di trattamento” e della “libera manifestazione del pensiero”. Lo prevede una proposta di legge di Fratelli d’Italia depositata alla Camera l’11 gennaio, che ha come obiettivo quello di garantire la “trasparenza e la parità di trattamento nella gestione e diffusione di informazioni e notizie di rilevanza sociale e politica” su siti e social network, i quali – si legge nel testo, che l’Adnkronos ha potuto visionare – sono anche obbligati a rimuovere dalle medesime piattaforme “le notizie riguardanti persone e fatti che risalgono a oltre dieci anni prima della data di entrata in vigore della legge” su richiesta dell’interessato, eccezion fatta per alcuni casi (omicidio, lesioni personali gravi e gravissime, reati sui minori e mafia).

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Per i firmatari della proposta di legge, i deputati di Fdi Sara Kelany e Francesco Filini, è “necessario” accendere un faro sulle “dinamiche disfunzionali” che interessano il sistema della comunicazione sul web, dove i soggetti gestori delle piattaforme “si atteggiano, in buona sostanza, a ‘padroni’ dei contenuti che vengono veicolati per il loro tramite, applicando le proprie regole di condotta anche a dispetto delle normative interne degli Stati in cui operano. Ciò – scrivono i parlamentari di Fratelli d’Italia – anche al fine evidente di orientare il messaggio politico, facendo emergere e rendendo accessibile prevalentemente un determinato tipo di contenuti a scapito di altri ritenuti meno meritevoli di diffusione”.

Secondo gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, il comportamento tenuto dai soggetti gestori delle piattaforme “ha assunto ormai forme intollerabili”: basti pensare al caso dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, “censurato sine die da Twitter con un click” (tra l’altro gli avvocati del tycoon proprio negli ultimi giorni hanno chiesto la riattivazione della sua pagina Facebook, ndr). “E’ accettabile, in un sistema democratico, che con un semplice ‘colpo di spugna’ dato dalle big tech della comunicazione si possa silenziare improvvisamente e senza possibilità di appello un contraddittore politico?”, si chiedono Kelany e Filini, i quali invocano “argini ben precisi” e “insuperabili paletti alle derive censorie a cui stiamo assistendo”.

Il rischio che venga sacrificato “il pensiero minoritario e non conforme” è altissimo, rimarcano i due deputati di Fdi, “anche in ragione del fatto che l’oligarchia che detiene la proprietà delle piattaforme è portatrice di specifici e riconoscibili valori di riferimento”. Kelany e Filini puntano il dito contro l’uso che le piattaforme social fanno dei ‘bot’: in sintesi, per Fdi non si può affidare a un algoritmo “la capacità di analizzare cosa si celi dietro un messaggio politico complesso”.

La proposta di legge Fdi introduce per i gestori delle piattaforme social l’obbligo “di garantire a ciascun utente la libera espressione del proprio pensiero, nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione e con i soli limiti imposti dalla legislazione penale vigente”, così come l’obbligo di “attenersi a specifici criteri di trasparenza e di proporzionalità” nella gestione di notizie e profili con rilevanza sociale e politica, contenuti che dovranno essere valutati da persone fisiche e non più dai ‘bot’.




8 pensieri su “Fdi presenta legge contro la censura dei Social di BigTech”

  1. A parte che 500 mila euro per colossi come facebook
    equivalgono a 5 centesimi per un leghista.

    Ma poi c’e anche un altro problema
    non si puo lasciare diritto di parola ad i catto-fascio-PDocchi
    perche questi ogni cosa che dicono e’ una puttanata.

    E’ qui il problema della democrazia
    ovvero l’aver dato diritto di voto e di opinione, a delle scimmie, quali sono ad esempio i leghisti,
    che peraltro sono la maggioranza
    pertanto delle scimmie determinano le classi politiche.

    Parliamoci chiaramente
    la Meloni o Salvini, non sarebbero mai potuta arrivare fino li
    se non ci fossero tutta sta marea di mentecatti ritardati.
    E non ci sarebbe arrivato neanche Mussolini.

    1. Ma li hanno messi in sella i soliti che hanno messo in sella prima i comunisti e poi i fasci, dai. Ancora ci giriamo attorno? Senza Rockefeller e Rothschild non si fa nulla al mondo.

  2. A quando inevce una legge per iniziare a bloccare la propaganda globalara dei meRdia di regime? A quando dei provvedimenti per impedire loro di trasmettere porcate in merito alla “guerra inziaiata dalla Russia”? E fino a quando questa menzogna dovrà rimanere merce di scambio tra il “governo” e i CRIMINALI globalisti che hanno permesso questo strategico e temporaneo regime change in Italia? Fino a quando la “presidente” non riuscirà a rendersi conto di quale sia la verità e mollerà il CRIMINALE NAZISTA GIUDEO PROXY travestito Zelig-nsky?

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