Nuova perla della marocchina con cittadinanza italiana.

“E’ un risultato incredibile, inaspettato, una vittoria importantissima per chi specula e strumentalizza sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione”. In realtà è un enorme regalo per chi vuole aprire gli occhi a chi li tiene sotto la sabbia: perché dimostra proprio il contrario, ovvero che non esiste l’integrazione e un marocchino nato in Italia rimane un marocchino, come è ovvio che sia.

A commentare così a caldo con l’Adnkronos la vittoria del Marocco ai Mondiali di calcio in corso in Qatar, dove la squadra araba ha eliminato il Portogallo dopo un catenaccio durato cento minuti, è la giornalista marocchina Karima Moual, che non nasconde l’emozione per la vittoria della sua nazionale.

“Nessuno ci credeva, ma noi volevamo crederci, contro ogni pronostico, non ci davano certo come una delle squadre favorite per la semifinale, ma i ragazzi ci hanno messo il cuore”, spiega.

Ricordiamo che lei ha la cittadinanza italiana e festeggia la nazionale marocchina: ma è un segno di integrazione. 😂

“Questi ragazzi sono nati o cresciuti all’estero ma non dimenticano le loro radici, e questo è il loro punto di forza: conoscere la propria provenienza rafforza la propria identità e crea identità pacifiche. Questo è il mondo del futuro”, dice la giornalista di Stampa e Repubblica, moglie del deputato Pd Vincenzo Amendola.

Ovvio, e non le dimenticherebbero neanche in caso di conflitto per le strade: armati di bandiere islamiche andrebbero a sgozzare italiani casa per casa. Questo è il mondo del futuro.

Il clima nella comunità marocchina “è di grandissima gioia e felicità, che si tocca in qualsiasi conversazione -rivela la Moual- C’è grande orgoglio, perché questa squadra ci sta facendo scoprire un pezzo di Marocco con la sua storia. C’è un tifo che parte dalla popolazione marocchina in Marocco, dalla sua diaspora, dalla comunità africana al mondo arabo islamico, e sta anche portando a se tante altre tifoserie europee occidentali. Si sta scoprendo un piccolo mondo ma grande, di grande forza di questi ragazzi che ci stanno facendo sognare”. La vittoria “è un regalo ai genitori, ai nonni, avrete notato i baci ai parenti… sono persone che hanno sgobbato e sofferto, e questo li ripaga dei loro sacrifici”.

La domanda che va posta alla ‘nuova italiana’ è una sola e rivela tutto: tra Italia e Marocco chi tiferesti?

Immaginate gli incidenti e la guerriglia in caso di una finale mondiale di questo tipo. E’ quello che potrebbe accadere con la semifinale tra Marocco e una tra Francia e Inghilterra. Forse la rivoluzione partirà da una partita di calcio.