L’algerina che ha ucciso la piccola Lola, come abbiamo scritto ieri, ha confessato:
Lola decapitata, islamica confessa: “Le abbiamo quasi staccato la testa” – VIDEO
Oggi emergono nuovi agghiaccianti dettagli.

[Info @Europe1] Dans le huis clos de l’appartement de la soeur de la suspecte, Lola est morte suppliciée. “Je l’ai attrapée par les cheveux, j’ai mis sa tête entre mes jambes […], j’ai eu un orgasme.” Ce que Dahbia B. a reconnu en GAV… avant de se retracter. https://t.co/I8fCsTCOyr
— William Molinié (@WilliamMolinie) October 18, 2022
Dhabia B. a raconté aux enquêteurs avoir bu un café puis avoir écouté de la musique avant de larder de coups de couteau le corps de l’enfant. Elle aurait aussi bu du sang de la victime après l’avoir mis dans une bouteille qui n’a pas été retrouvée. (@Europe1)
— William Molinié (@WilliamMolinie) October 18, 2022
In un documento consultato dall’Afp si fa menzione dell'”incredibile facilità nell’agire”, “di atroce violenza” per “tanto futile movente”. “Non mi fa né caldo né freddo “, ha risposto agli inquirenti che le hanno mostrato le foto del corpo straziato di Lola.
Quanto alle sue motivazioni, l’africana ha detto di aver confuso Lola con sua madre, la custode dell’edificio , che avrebbe rifiutato di concederle un pass d’ingresso. Dahbia B. l’avrebbe chiesto, sostenendo di essere ospitata dalla sorella.
Sarebbe confermata l’ipotesi di stupro e tortura su Lola Daviet, la dodicenne parigina uccisa e ritrovata semidecapitata in un baule lo scorso venerdì.
Dhabia B., una algerina di 24 anni, irregolare sul territorio francese da tre anni, ha ammesso di aver torturato la propria vittima e di averla violentata, prima di farla morire per soffocamento e sgozzarla. La povera bambina è stata quasi decapitata.
L’immigrata è stata incriminata per omicidio, stupro, atti di tortura e barbarie, e si trova attualmente in carcere.
Per la loro efferatezza e la giovanissima età della bambina, i fatti descritti dalla donna sono difficile trascrizione.
Lola è stata trovata all’interno di un baule con i piedi legati e il viso avvolto nel nastro adesivo, due grandi tagli sul collo e scritte in inchiostro rosso sulla pianta dei piedi: il numero 0 sul piede destro, l’1 sul sinistro.
«Non mi fa né caldo né freddo. Anch’io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me», questo il suo commento quando le sono state mostrate le foto della povera vittima.
«L’ho presa per i capelli, le ho messo la testa tra le gambe […], ho avuto un orgasmo». Solo a quel punto le avrebbe tappato la bocca con alcuni giri di nastro adesivo, che avrebbero determinato il soffocamento della vittima. Di fronte agli inquirenti sconcertati avrebbe proseguito sostenendo di avere bevuto un caffè e poi di aver ascoltato della musica prima di pugnalare il corpo della ragazza con un paio di forbici, quasi fino a staccarle la testa dal tronco. Dhabia ha concluso la scioccante deposizione sostenendo di aver raccolto il sangue della piccola in una bottiglia — che al momento non è stata trovata— e di averlo bevuto.
Questa precisa e dettagliata descrizione dei fatti secondo Europe1 corrisponderebbe perfettamente alle risultanze forensi: «in particolare il fatto che la causa della morte sia stata l’asfissia e che le coltellate alla gola siano state inferte dopo la morte di Lola».
— Blocco Studentesco (@BS_ufficiale) October 18, 2022

Questa fanciulla è stata uccisa dalla violenza improvvisa ineluttabile e gratuita di cui Orosio aveva il culto.
Di cui gli universalisti hanno il culto.
Il nuovo Amon Goeth chiunque lo può incontrare ovunque.
Sulla pubblica via, sulla pubblica piazza, sul bus, a scuola, in palestra, in Parlamento, nel condominio, alla stazione, al bar, al ristorante, in discoteca, sulla spiaggia, in chiesa.
La nuova Asch witz ha un perimetro esagonale.
Nella condizione di Ermanno Masini, di Alessandro Carolé, di Daniele Carella, di Pamela Mastropietro, di Desirée Mariottini, di Cristian Martinelli,
di Lola Daviet, di Maria Ladenburger e di tantissimi altri, dobbiamo riconoscere la condizione collettiva, dobbiamo comprendere di essere tutti vulnerabili a violenze improvvise ineluttabili e gratuite.
di Maurizio Gugliotta, di Maddalena Urbani.
Amon Goeth? Lasciamo state certi confronti.
Perspicace riflessione di Marcello Veneziani
”Lasch auspicava un’alleanza per resistere all’assimilazione, allo sradicamento e alla modernizzazione forzata. Per Simone Weil chi è sradicato sradica; per Lasch «lo sradicamento sradica tutto, salvo il bisogno di radici».
Ecco dov’è il punto di fusione tra sinistra e capitale: nella dissoluzione dei legami naturali, religiosi e comunitari spacciata per emancipazione e liberazione dai mostri. Ti tolgono tutto e poi ti dicono: hai meno pesi e vincoli, ora sei libero di correre. Poi ti dicono pure dove andare, cosa comprare e che strada percorrere…”
”La sinistra delle élite da antagonista a guardia rossa del grande capitale”, La Verità, Venerdì 14 Ottobre 2022.