Teresa Bellanova e il Pd provinciale di Lecce hanno utilizzato per poco più di tre anni, tra il 2010 e il 2013, uno studente universitario come addetto stampa e “portaborse” tenendolo come co.co.co e a partita iva per 1.200 euro lordi al mese, mentre di fatto era un dipendente del partito, con un “rapporto di lavoro subordinato”. Per questo la sezione lavoro della Corte di appello di Lecce lo ha condannato a pagare a Maurizio Pascali oltre 50mila euro, di cui 6.700 in solido con l’ex ministro renziano, ora presidente di Italia Viva.
I “moralmente superiori”, quelli che piangono per i #migranti sfruttati dai caporalati…#Bellanova #Pd pic.twitter.com/T4mw1wB7Zo
— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 14, 2022
