Leghista a processo per avere definito clandestini i clandestini: secondo toga rossa è ‘odio razziale’

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Leghista a processo per avere definito clandestini i clandestini. La magistratura è un problema di salvezza nazionale.

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Guai per Stefano Candiani. Il senatore della Lega, assieme all’assessore comunale (sempre del Carroccio) Fabio Cantarella, è imputato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Il motivo? Un video pubblicato su Facebook, in cui i due leghisti descrivevano il rione San Berillo, a Catania, come “patria dell’illegalità”, un “quartiere in mano agli immigrati clandestini” dove “regnano spaccio, contraffazione e prostituzione”.

I pm avevano chiesto l’archiviazione, perché “il fatto non sussiste” o “non costituisce reato”, ma l’associazione antimafia Rita Atria si era opposta dopo avere denunciato la pubblicazione e così il gip Giuseppina Montuori ha deciso di proseguire.




5 pensieri su “Leghista a processo per avere definito clandestini i clandestini: secondo toga rossa è ‘odio razziale’”

  1. cmq popolo mollate facciadifognalibro…e uno spazio di propagdan della stampa mondialista…. e tipo il tazebao delle occupazioni-molotov degli anni 7080-90….ergo

  2. L’associazione antimafia non dovrebbe occuparsi di mafia? Tipo quella che gestisce clandestini, spaccio e prostituzione? Che senso ha di esistere un’associazione antimafia che invece protegge la mafia, per di più straniera?

I commenti sono chiusi.