Immigrato sbarca in Italia positivo e contagia 126 persone: morti e ricoveri

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Un positivo, immigrato, e 126 contagiati. E’ successo a Vercelli, dove un immigrato della Repubblica Dominicana, infetto ha contagiato almeno 126 persone: un morto e ricoverati.

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Tutto è iniziato il 13 luglio ma agli italiani la notizia è stata nascosta, quando lo straniero è rientrato dal suo Paese ed è tornato a Vercelli, dove risiede. Come Vox ha sempre detto: gli immigrati di ritorno hanno riportato il virus in Italia.

E’ il ministero della Salute a segnalare, in un secondo momento, che a bordo dell’aereo proveniente dalla Repubblica Dominicana c’era un positivo. L’immigrato, però, non si autodenuncia e il governo del contagio non cerca i passeggeri. Quindi, incredibilmente, non viene disposta la quarantena.

Il giovane mantiene le proprie abitudini, va in giro e incontra persone, senza distanziamento né mascherina. Il 21 e 22 luglio va in una piscina comunale e contagia due individui. Questi due, a loro volta, trasmettono inconsapevolmente il virus a 33 colleghi nella ditta logistica locale in cui lavorano. Questi veicolano il Covid dentro le mura di casa, infettando 8 familiari.

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Intanto l’untore dominicano, dopo il bagno in piscina, non si nega una serata in una discoteca di Vercelli, dove passa il coronavirus al gestore del locale e ad altre 58 persone tra clienti e personale. Da loro parte il contagio verso 15 familiari.

Uno dei frequentatori della discoteca, in particolare, nei giorni successivi va in un bar e incontra una serie di clienti. Uno di loro il 14 agosto partecipa a un funerale, dando origine a 6 casi tra i presenti e altri 6 tra i loro familiari.

Secondo chi ha studiato il focolaio ci sono “altri casi legati al paziente zero, sfuggiti alla minuziosa attività di tracciamento dei contatti da parte del servizio di igiene e sanità pubblica. Però un dato è provato. Un singolo caso di importazione nell’arco di 25 giorni ha dato il via a una catena di 126 contagi certi”.

L’immigrazione uccide.