Spunta lo studio sul tavolo del governo che già il 12 febbraio prevedeva fino a 60mila morti. Opposizione all’attacco: “Davano mascherine regalate alla Cina”
Il 12 febbraio scorso, due settimane prima dei focolai di Codogno e Vo’ Euganeo che ha dato il via all’epidemia di coronavirus in Italia, il governo sapeva già tutto. Repubblica svela il contenuto del report preso in visione dal Comitato tecnico scientifico quel giorno per delineare che impatto avrebbe avuto sul Paese il Covid-19 che al tempo stava flagellando Wuhan. Lo studio, realizzato da un ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, Stefano Merler, metteva già in luce tutte le criticità del sistema sanitario italiano, impreparato a reggere quella che era molto di più di “una banale influenza”.
L’esperto aveva considerato due scenari, indice di contagio a 1.3 e a 1.7: “Nel primo scenario – scrive Repubblica, che ha visionato i dossier – i casi di contagio in Italia sarebbero stati circa un milione, nel secondo, addirittura due. Di questi, i casi gravi che richiedono cure, oscillano fra 200 e 400mila. Il fabbisogno totale di letti in terapia intensiva varia fra 60 e 120mila. Nel momento di picco, dice lo studio, ci sarebbe stato un gap di circa 10mila letti nei reparti di terapia intensiva. Il documento non fa stime sul numero di morti, ma secondo Merler, il tasso di letalità registrato in quel momento in Cina applicato agli scenari italiani, produceva un risultato spaventoso: fra 35 e 60 mila morti da Covid-19. Da notare che 35.472 è il numero di morti effettivamente registrato fino a ieri in Italia”. Una precisione sconvolgente, così come è sconcertante il ritardo con cui il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e il resto del governo hanno fatto fronte al pericolo incombente, visto che le prime misure effettive sono arrivate solo l’8 marzo. quasi un mese dopo.
Si spiega perché nn volevano desecretare i documenti del CTS. E perché molti siano infatti ancora segreti.
La notizia ha immediatamente provocato le dure reazioni politiche. Su tutti la Lega ha usato parole fortissime nei confronti del governo guidato da Giuseppe Conte, che non ha avuto “il rispetto istituzionale di rispondere alle Regioni, Lombardia in testa, che da mesi chiedono conto del documento segreto sui rischi del Covid svelato in primavera da un funzionario del ministero della Salute”. Il Carroccio sostiene che l’esecutivo sapeva dei rischi drammatici del Coronavirus ma non ha provveduto a informare le Regioni e non ha istituito le zone rosse nel Bergamasco. A tutto ciò si aggiunge il fatto che a febbraio dall’Italia sarebbero partite per la Cina 18 tonnellate di aiuti (tra camici e mascherine) che nelle settimane successive sarebbero servite al nostro Paese in modo vitale. “È un governo di incapaci, di bugiardi e di traditori”, conclude il comunicato diramato dal partito di via Bellerio.
Sulla stessa scia Giorgia Meloni che ha commentato così le clamorose rivelazioni del quotidiano riguardo la gestione dell’epidemia da parte del governo: “Le responsabilità penali di queste inadempienze che hanno con ogni probabilità contribuito ad aggravare la crisi Coronavirus, competono alla magistratura, ma di certo le responsabilità politiche sono chiare e lampanti e non possono restare senza conseguenze”.
In germania hanno assaltato il parlamento.Da noi?Leoni da tastiera.